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La tragedia in Spagna

Strage del bus Erasmus, morto l'autista unico imputato. I genitori: «Le nostre figlie non avranno giustizia»

Su quel pullman c'era anche la torinese Serena Saracino, studentessa di 23 anni

Le ragazze morte nella strage del bus in Catalogna

Le ragazze morte nella strage del bus in Catalogna

Era l'unico imputato della strage del 20 marzo 2016, quando il pullman era finito fuori strada in Catalogna provocando la morte di 13 studentesse, di cui 7 italiane, che si trovavano in Erasmus. Tra queste c'era anche una ragazza torinese, Serena Saracino, di soli 23 anni. È morto Santiago Rodriguez Jimenez, l’autista di quell'autobus. In attesa di giudizio, l'uomo è stato stroncato da un infarto. Purtroppo, il decesso del conducente del mezzo chiude così, senza il riconoscimento di alcuna responsabilità penale, il processo nei confronti dell’unico imputato per quella strage. Lo scorso autunno Rodriguez Jimenez aveva acconsentito a una sorta di patteggiamento: avrebbe ottenuto uno sconto di pena in cambio dell’ammissione della propria responsabilità. La decisione, però, non era stata ancora ratificata con una sentenza da un giudice.

Appresa la notizia, i familiari delle studentesse italiane morte nell’incidente in Spagna hanno scritto una lunga lettera: "Sette anni dopo nello stesso periodo dell’anno in cui le nostre ragazze sono mancate, ci ha raggiunto la notizia della morte di Santiago Rodriguez Jimenez, l’autista. Stroncato da un infarto. Finisce quindi la nostra storia giudiziaria. Non sarà emesso nessun verdetto perché la responsabilità penale è personale. Nell’autunno del 2022 avevamo preso tutti insieme una decisione sofferta e difficile, acconsentendo a un patteggiamento con l’emissione di una sentenza di condanna dell’autista; il quale, in cambio di uno sconto di pena, avrebbe ammesso finalmente la sua responsabilità. Un lungo lavoro di contatti e mediazione svolto di nostri legali in Spagna, che aveva portato all’adesione di tutte le parti civili e dello stesso imputato. Ci era stato comunicato che uno sciopero di due mesi dei segretari giudiziari aveva impedito la fissazione dell’udienza di patteggiamento, ma che la data era vicina ed il Pm aveva già depositato la relazione per il Tribunale con i termini dell’accordo di patteggiamento. Non era stato facile per noi decidere: qualcuno esitava, qualcuno era contrario. Ma dal 20 marzo 2016 siamo diventati un po’ come una grande famiglia e alla fine la scelta è stata presa e comunicata in Spagna. Questa vicenda ci ha portato via troppo, ma la dignità ci è rimasta: ci siamo rifiutati di subire per anni un processo che non ne voleva sapere di partire. Abbiamo perso fiducia in un paese dove l’esercizio della giustizia dipende dalla capienza e dal numero delle aule o dalle rivendicazioni sindacali pur legittime di un segretario. Uno stato in cui il risarcimento delle vittime di sinistri stradali vale meno di quello di altri sinistri, per non pesare sulle compagnie assicurative. Quindi, meglio uscirne prima possibile, per non subire più. Nemmeno questo è stato possibile. Ci resta solo la notizia che l’autista avrebbe patteggiato: è la nostra unica non sentenza".

Tra le vittime dell'incidente c'era anche la torinese Serena Saracino. Serena aveva 23 anni ed era una studentessa dell'Università di Torino. L'ateneo, dopo la sua morte, le aveva dedicato un murales e anche un'aula studio presso il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco di via Giuria.

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