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La ricerca di Changes Unipol

Zona 30 in tutta la città: il 50% dei torinesi dice sì

Ma solo il 5% è disposto a fare lavori per rispettare la direttiva green

Ztl

Tutti d’accordo sul fatto che l’aria sotto la Mole sia pessima, divisi (con un piccolo vantaggio di chi è a favore sulla Zona 30 estesa a tutta la città), i torinesi dicono sì alle aree pedonali,  ma continuano a ritenere che la priorità, in tema di mobilità, debba rimanere quella di agevolare la vita dei singoli cittadini e di chi si sposta in auto per lavoro. Emerge tutto questo, e anche di più dalla nuova ricerca di Changes Unipol, realizzata ed elaborata da Ipsos, che ha analizzato le posizioni degli italiani sullo stato dell’arte delle città italiane in materia di sostenibilità ambientale. Una ricerca che parte dal recente primo via libera del Parlamento europeo alla cosiddetta direttiva sulle case green per l'efficienza energetica degli edifici in tutta Europa. Una decisione che ha destato molte reazioni, in attesa che la fase dei negoziati tra Istituzioni europee porti al testo definitivo

Ebbene: solo il 5% dei torinesi si dichiara disposto a effettuare opere di efficientamento energetico per adeguarsi alla direttiva UE sulle case green. Guardando al futuro, le minori agevolazioni portano il 34% dei torinesi ad affermare di non voler intervenire sulla propria abitazione, il 24% sostiene che non sarebbe in grado di sostenere i costi dei lavori, considerando le minori detrazioni, mentre il 10% si limita a non ritenere interessante fare dei lavori in questo nuovo contesto.

Guardando invece agli ultimi 3 anni, il 74% dei torinesi afferma di non aver portato avanti alcun lavoro di ristrutturazione sul proprio immobile volto a migliorarne l’efficientamento energetico, un dato che fa di Torino una delle ultime città italiane per interventi di ristrutturazione.

Per quel che riguarda la città in generale, fra i dati più significativi che emergono dall’indagine c’è senz’altro quello sulla diffusa insoddisfazione per la qualità dell’aria che si respira a Torino.

La qualità dell'aria

Soltanto il 28% degli abitanti di Torino si dice soddisfatto della qualità dell’aria, mentre solo il 7% sostiene che questa sia migliorata negli ultimi due anni. Più di 1 torinese su 2 (57%) ritiene invece che la qualità dell’aria in città sia peggiorata, il 23% solo “leggermente”, il 34% di “molto”.

D’altra parte, una nota positiva è rappresentata dalla soddisfazione per la quantità di “polmoni verdi” presenti a Torino (parchi, zone alberate, aiuole, giardini di quartiere, ecc.).

Il Parco del Valentino e le altre aree verdi urbane a disposizione sono ritenute sufficienti, infatti, perché il 39% dei torinesi dà un voto da 8 in su (in una scala da 1 a 10) all’attuale situazione.

Mobilità leggera

Particolarmente complesso appare a Torino il dibattito sulla mobilità leggera e sostenibile. Se da una parte, infatti, il 72% degli abitanti della città sarebbe favorevole a un aumento delle aree pedonali e il trend generale dell’utilizzo dei mezzi in sharing sembrerebbe essere in aumento (se pur ancora come un fenomeno “di nicchia”), il 67% dei torinesi ritiene comunque che la priorità in tema di mobilità debba rimanere quella di agevolare la vita dei singoli cittadini e di chi si sposta in auto per lavoro. Soltanto per 1 su 3 quindi (33%, la percentuale più bassa fra le città italiane oggetto della ricerca) la mobilità leggera e sostenibile rappresenta l’unico futuro possibile per le nostre città e dovrebbe avere la priorità sulle esigenze individuali.

Torino è sul podio delle città in cui i comportamenti incivili legati all’uso dei mezzi in sharing sembra siano più evidenti e frequenti.

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Rispetto al contesto pre-pandemico, una parte dei torinesi dichiara di utilizzare con più frequenza mezzi in sharing elettrici: 4% gli scooter, 3% le auto 1% i monopattini; anche se il dato più significativo riguarda l’aumento del bike sharing con bici tradizionali per il 6% dei torinesi. Al contempo, però, Torino è la città in cui il parcheggio “selvaggio” (che si verifica “spesso” per il 51% dei rispondenti), gli episodi di scarso rispetto e degrado (“spesso” per il 40%), la guida senza rispettare il codice della strada (38%), o l’incidenza di mezzi vandalizzati o distrutti (30%) legati alle biciclette in sharing sono percepiti come più frequenti.

L’ipotesi delle «città a 30km/h» è molto divisiva e spacca quasi a metà la popolazione del capoluogo Torinese, ma vede più favorevoli (50%) che contrari (47%).

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L’ipotesi della “città a 30 km/h” è molto divisiva in città. Il 50% dei torinesi si dichiara a favore della misura, con un 34% che ritiene che la città a 30 km/h debba però essere messa in pratica in un quadro più ampio di iniziative. Il 47% contrario o in disaccordo con l’iniziativa pensa invece che creerebbe più problemi che benefici e che aumenterebbe traffico e inquinamento, rendendo gli spostamenti più lenti.

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