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Raffica di furti a Torino

Spaccate anche alle 8 del mattino: «Ora basta, chiudo il negozio»

Le ultime vittime alla Crocetta: «Sembra di stare nel Far West»

Spaccate crocetta

Vincenzo Paone accanto al cartello con cui vuole cedere il suo negozio alla Crocetta

Tommaso Paone e la moglie Patrizia Scarabosio hanno messo nero su bianco la loro rabbia: “Ora basta!!! Cedesi attività” si legge nel cartello affisso proprio dietro la serranda che l’altra mattina qualcuno ha sradicato per entrare nel loro negozio, il Colorificio Colombo all’angolo fra via Pigafetta e via Colombo. «Non ce la facciamo più, si fa già fatica a lavorare e adesso arrivano anche i ladri»

Non ce la facciamo più, si fa già fatica a lavorare e adesso arrivano anche i ladri


I due commercianti sono le ultime vittime delle spaccate che, a ripetizione, stanno colpendo tutti i quartieri di Torino. L’elenco comprende praticamente tutta la città, con San Salvario particolarmente sotto attacco. Tanto che qualche negoziante ha ingaggiato un ex militare come guardia privata.


Ora è il turno della Crocetta, con un lungo elenco di negozi e locali devastati: «Domenica sono andati al bar di via Caboto, lunedì sono passati da noi - ripercorre Paone - Ci hanno tirato in fuori la serranda con qualcosa, non sappiamo cosa. Poi sono entrati e hanno preso una busta con 1.500 euro per gli affitti e il cassetto con altri 70-80 euro. Erano le 8 o le 9 del mattino, sembra impossibile che nessuno se ne sia accorto».

La serranda del Colorificio Colombo dopo il passaggio dei ladri

Per il Colorificio è il primo colpo in 30 anni di attività: «In Crocetta sono rimasti solo i ladri, non è rimasto più niente: i negozi hanno chiuso, credo che lavorino di più in Barriera di Milano».
Roberto, titolare della copisteria di fronte, aggiunge: «Quello del 1° maggio è l’ennesimo furto qui in zona: io sono stato il primo qualche settimana fa, mi hanno tirato su la saracinesca mentre ero dentro a stampare nell’altra stanza, intorno a mezzanotte. Ho urlato e sono scappati».


Poi il commerciante parte con l’elenco delle vittime dei colpi fra via Verrazzano e corso Lione: al ristorante Ostu, per esempio, c’è un video che immortala un uomo passeggiare poco dopo le 9 del mattino davanti al ristorante. Si toglie la giacca e la felpa, poi solleva la serranda, entra, rovista ovunque ed esce dopo mezz’ora con il fondo cassa, i soldi destinati a un fornitore e una bottiglia di rum. In un altro locale, a quanto pare, i ladri erano più di uno e hanno impilato le sedie del dehors per infilarsi all’interno: «E’ un mese e mezzo che va avanti - sottolinea Roberto - Qualche settimana fa era uscita la notizia che avevano arrestato una banda di ladri e io ho pensato che per un po’ saremmo stati tranquilli. Invece nulla, i colpi continuano senza sosta».

Per i commercianti significa convivere praticamente ogni giorno con il rischio di una brutta sorpresa notturna. Come sottolineato da Enza, titolare di un ristorante colpito in corso Bramante, «ogni sera tiriamo giù le serrande senza sapere se il giorno dopo potremo lavorare: tutte le notti ci sono almeno due spaccate»

Ogni sera tiriamo giù le serrande senza sapere se il giorno dopo potremo lavorare: tutte le notti ci sono almeno due spaccate


Concorda Roberto: «Ormai siamo al Far West: io ho messo le telecamere e il lucchetto da dentro, nella speranza di essere attaccato un’altra volta dai ladri».

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