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L'allarme
22 Aprile 2023 - 19:26
Indicato dalla freccia, il cordolo i ncemento usato per spaccare la vetrina del ristorante Kataradja
«La sera tiriamo giù le serrande senza sapere se il giorno dopo potremo lavorare: tutte le notti ci sono almeno due spaccate».
Così Enza sintetizza la rabbia e l’esasperazione dei commercianti di via Madama Cristina e dintorni, dove i furti sono tornati all’ordine del giorno.
Tra le vittime proprio il ristorante Kataradja di Enza, in corso Bramante 53/bis: «Un paio di notti fa qualcuno ha preso un cordolo in cemento dal marciapiede e l’ha tirato contro una delle nostre vetrine. Per fortuna un paio di nostri collaboratori abitano sopra il locale, hanno sentito i rumori e hanno fatto scappare i ladri». Che hanno fatto comunque in tempo a entrare e rubare il fondo cassa e i tablet che i camerieri usano per gli ordini al tavolo: «La cosa che mi spaventa di più è che dietro quella vetrina noi mangiamo e le mie figlie fanno i compiti. Per fortuna erano le 2.30 di notte: è stato impressionante. Poi abbiamo dovuto fare la guardia».
Nelle stesse ore sono andati in frantumi anche i vetri di una serie di negozi di San Salvario, soprattutto lungo via Madama Cristina. Tra questi anche l’edicola al civico 22.
I danni alla vetrina dell'edicola di via Madama Cristina 22
«La settimana scorsa sono andati dal parrucchiere qui accanto, spaccando la vetrina con un tombino. Da me penso che abbiano usato un martello: una volta dentro, hanno preso il computer, il lettore del bancomat e il fondo cassa in monete: il danno è stato più grande dei soldi persi, 150 euro in tutto».
Riprende Enza: «Contiamo due colpi a notte solo tra quelli annunciati: stiamo cercando di rendere pubblica la situazione perché siamo stanchi di questi episodi, probabilmente eseguiti sempre dalle stesse persone. Ed è preoccupante che nessuno noti gente che gira con tombini, mattoni e pezzi di marciapiede». «Da me sembra che fossero in tre, probabilmente tossicodipendenti che cercano qualche soldo per comprare la droga» ipotizza Massimo.
Contiamo due colpi a notte solo tra quelli annunciati. Ed è preoccupante che nessuno noti gente che gira con tombini, mattoni e pezzi di marciapiede
In generale, i commercianti sono ormai esasperati: «Ci sembra che non ci siano interventi da parte delle forze dell’ordine - si sfoga la ristoratrice - O, se ci sono, non si vedono i risultati». Concorda l’edicolante: «Polizia e carabinieri dicono di aver raddoppiato i controlli, eppure mi sono accorto io del furto alle 6 di mattina. La verità è che siamo presi di mira da una banda che sta colpendo San Salvario, così come in tanti altri quartieri. Si vive male, con l’insicurezza e la paura di aprire».
Fa la sintesi Giovanni D’Amelio, presidente dell’associazione commercianti di via Madama Cristina: «Ci stiamo muovendo da settimane per segnalare il problema alle istituzioni: le spaccate sono quotidiane e la paura dei miei colleghi si sta trasformando in rabbia, visto che molti propongono di organizzare ronde e controlli autogestiti di notte. Nei vari incontri ci hanno rassicurato su indagini e controlli, infatti c’è stato qualche arresto e i furti sono diminuiti».
La paura dei miei colleghi si sta trasformando in rabbia, visto che molti propongono di organizzare ronde
Giovanni D'Amelio, presidente dell'associazione commercianti di via Madama Cristina
Nelle ultime notti, infatti, la polizia ha arrestato gli autori di due spaccate nei negozi. Ma in altre zone, da via Barbaroux a via Mercadante: «Da noi il fenomeno continua e, tra colleghi, ci chiediamo: “Domani a chi tocca?”. Il dialogo con le forze dell’ordine è continuo ma non basta a risolvere il problema: a inizio maggio organizzeremo assemblea con gli associati e tutte le autorità».
Ma i commercianti non escludono proteste rumorose, dal blocco della strada alla manifestazione sotto il comune.
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