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Almeno 300 vittime fra gli sposi

Matrimoni da incubo: condannati i wedding planner che avevano fatto sparire i soldi delle fedi

La sentenza è arrivata a quasi cinque anni dalle denunce di sposi e fornitori

matrimonio sogno gn

Una delle immagini promozionali di Nonsolofoto

Non hanno truffato ma hanno commesso un reato, incassando i soldi degli sposi senza consegnare fedi, fiori e foto del loro giorno più bello: per questo Orlando Giordani e Jessica Pilla sono stati condannati a 3 anni, 2 mesi e 4 giorni per insolvenza fraudolenta. Quindi non avranno la sospensione condizionale della pena, dovranno pagare 1.808 euro di multa e soprattutto dovranno risarcire una parte dei 760mila euro sottratti a sposi e fornitori: «Chissà se pagheranno davvero» si chiedono all’uscita dall’aula i legali delle parti civili, una parte delle oltre 300 vittime accertate da Procura e Guardia di finanza.
Quasi 5 anni di attesa
Si è concluso così il processo di primo grado per la “truffa dei matrimoni”, per citare il titolo con cui la vicenda era partita da Poirino per diventare celebre in tutta Italia: era luglio 2018 quando partì la raffica di denunce alla Guardia di finanza, con 300 vittime.

Erano tutti sposi attirati dai prezzi modici per il “matrimonio da sogno” promesso da NonSoloFoto di Pilla e Giordani, cui hanno versato fra i 900 e 17mila euro. Fino a quando il castello è crollato, i fornitori non hanno più ricevuto i pagamenti e hanno smesso di erogare i servizi, lasciando i clienti “a secco”.

Giordani (al centro con la cravatta) e Pilla (alla sua destra) con i fornitori quando i matrimoni erano ancora "da sogno" e non "da incubo"

«Avevamo instaurato un sistema che ci permetteva di avere sempre liquidità, visto che gli sposi pagavano in anticipo grazie a sconti del 50% - hanno spiegato Giordani e Pilla in aula, quando sono ricomparsi a quasi 5 anni dai fatti - E noi potevamo pagare i fornitori nel giro di tre mesi, cui garantivamo un centinaio di matrimoni l’anno. Poi non ce l’hanno più permesso». 

«Avevamo instaurato un sistema che ci permetteva di avere sempre liquidità, visto che gli sposi pagavano in anticipo grazie a sconti del 50%


Secondo l’accusa, Giordani e Pilla si sono intascati 530mila euro dai clienti. Tre fornitori, gli unici che hanno denunciato, ne aspettano altri 230mila. Di questi si è costituito parte civile solo Marco Traverso, il fioraio che si è rivolto all'avvocato Alberto Bosio e ha fatto emergere la presunta truffa. Stessa scelta per altre 41 vittime, tutti sposi raggirati da NonSoloFoto di Poirino e assistiti da una serie di legali, tra cui l'avvocato Fabrizio Francese: nella sentenza di ieri la giudice Giulia Casalegno ha elencato tutta una serie di risarcimenti provvisionali, da poche migliaia di euro fino ai 114mila destinati a Traverso

Marco Traverso (a destra) con il suo avvocato Alberto Bosio



Pilla e Giordani raccontano di non avere più nulla da versare ma almeno possono sorridere per la riqualificazione del reato e la riduzione della pena rispetto alla richiesta della pm Katia Azzinnari, che aveva chiesto una condanna a 3 anni, 8 mesi e 6 giorni.

I risarcimenti
In questi mesi i due imputati hanno comunque risarcito un centinaio di coppie con 500 euro ciascuna. Il totale fa 50mila euro, molto meno di quanto dovrebbero risarcire ora i due imputati: «Ci sono rimasti 250 euro sul conto» spiegano loro. Alla Guardia di finanza, però, risultano prelievi per 430mila euro tra 2017 e 2018: «Tutti soldi dati in contanti a fornitori e collaboratori». Ma risultano anche conti all’estero: «Sono gli unici che riusciamo ad aprire: in Italia non ce lo permettono. E nessuno ci dà lavoro: abbiamo il reddito di cittadinanza».

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