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CUORI E DENARI

Ora Seymandi smentisce Segre: «Sapeva dei 700mila euro»

L'ammanco dal conto corrente di coppia fa scattare gli avvocati: martedì appuntamento in tribunale

L'ex coppia

La coppia è scoppiata

L’ultimo giallo nella già intricata trama dello “scandalo dell’estate” riguarda i soldi. Almeno 700mila euro che sarebbero stati trasferiti da un conto cointestato a Massimo Segre e Cristina Seymandi a quello della promessa sposa. Che, a stretto giro, si difende da ogni potenziale accusa tramite i suoi legali. «Massimo ne era a conoscenza» avrebbe garantito lei ma, come siano andate le cose secondo la versione di entrambi, lo scopriremo soltanto martedì. Quando quello che doveva essere un fidanzamento a “luci spente” per diventare un dramma in più atti, approderà in un’aula di tribunale con una «procedura d’urgenza» davanti al giudice Gabriella Ratti.

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Martedì in tribunale
L’udienza non riguarda, almeno per ora, la ragione per cui Massimo Segre ha di fatto licenziato dal proprio cuore Cristina Seymandi, facendo esplodere una sorta di bomba mediatica su una coppia, fino a quel punto, misconosciuta a Torino. Ma una faccenda ben più concreta, fatta di denaro e bonifici controversi. Secondo quanto sta emergendo nelle ultime ore all’ombra della Mole Antonelliana, infatti, Cristina Seymandi avrebbe agito senza comunicare a Segre lo “storno” dell’ingente somma a favore del proprio conto personale, per cui il finanziere avrebbe subito presentato un’istanza al Tribunale di Torino appena scoperto l’ammanco. Benché in vacanza in Vietnam, Seymandi, ricostruisce tramite il suo legale un’altra versione dei fatti. «Il presunto trasferimento di denaro in realtà venne effettuato nel marzo 2023 - ben oltre 4 mesi prima della serata del 27 luglio nella quale di fatto si interruppe la nostra convivenza - e Massimo Segre era perfettamente a conoscenza di questo trasferimento di denaro e delle finalità dello stesso, rientranti nell'ambito di normali rapporti patrimoniali tra le parti. Lo sapeva perfettamente al punto che lui lo aveva espressamente autorizzato, e che nessun esposto per appropriazione indebita od altro illecito di questo tipo è stato aperto a mio carico». Per Seymandi, dunque, si tratterebbe di «una campagna di diffamazione e delegittimazione in corso ai miei danni» per cui ha già chiesto agli avvocati di essere tutelata «in ogni sede». Il giudice, intanto, avrebbe già deciso di bloccare il conto, sequestrando il denaro al centro della contesa secondo quanto previsto dal Codice di procedura civile.

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Zaffiri e conti correnti
Un ulteriore tassello in una storia in cui non mancano altre sparizioni. Come quella di uno zaffiro di famiglia, a quanto si apprende dalla stessa Seymandi, appartenuto alla mamma del finanziere e donato all’amata come pegno d’amore. Rubato? Chissà, anche se resta lecito il dubbio che qualcuno ha già fatto balenare. A spuntare, negli stessi giorni, sono anche i nomi degli avvocati. E delle possibili cause che, se non annunciate, sembrano venire sussurrate tra le righe di interviste fatte trapelare con estrema parsimonia. Sul banco, infatti, c’è anche l’indagine che il Garante della Privacy ha avviato sul filmato del discorso in pubblico nel quale Segre rivelava particolari privati della relazione con Seymandi. Poi diventato virale su Internet. E, a quanto pare, nelle prossime ore potrebbe arrivare anche una denuncia per violenza privata che Seymandi avrebbe pronta.

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