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SANREMO 2024 - LE STAR

Quarant'anni nella "Terra promessa" per Eros: "Ora basta guerra"

Il cantautore romano festeggia sul palco dell'Ariston e punzecchia Amadeus sul "Ballo del qua qua": "L'avresti fatto con più simpatia" gli ribatte il conduttore. "Si vede che lo avete pagato troppo poco"

Quarant'anni nella "Terra promessa" per Eros Ramazzotti

A rimettere il "dito nella piaga" è Eros Ramazzotti, primo ospite della serata sul palco dell'Ariston per festeggiare quarant'anni di "Terra promessa". E l'argomento è sempre quello, il balletto con Travolta. "Devo farlo?" domanda il cantautore romano al conduttore, che non si censura:  "L'avresti fatto con più simpatia"  lasciando la chiosa a Eros: "Si vede che lo avete pagato troppo poco". Un siparietto inaspettato che non ha però lasciato in secondo piano i ricordi di chi proprio a Sanremo ha esordito in una carriera segnata da un successo mondiale.

"Chissà cosa sarebbe stato altrimenti" si lascia andare Eros con Amadeus rammentando quel 1984 in cui impose un volto e uno stile del tutto inedito per la musica leggera leggera italiana.  Scritta da Ramazzotti insieme a Piero Cassano e Adelio Cogliati, "Terra Promessa" ha dato il titolo ad un album che ha anche segnato un punto di svolta nella carriera dell'artista, consolidandone la posizione nel panorama "pop" che ha letteralmente attraversato le generazioni.

E che oggi diventa un appello. "Basta sangue, basta guerra. Pace". Quello che Eros lancia dopo aver fatto cantare il pubblico. "Quasi 500mila bambini vivono in zone di conflitto, altri non vedranno mai la terra promessa. Voglio dire una cosa sola: basta sangue, basta guerra. Pace".

Tre, in particolare, i ricordi che resteranno tutta la vita nel suo cuore. "Ringrazio mio padre, un po' come Sinner. È un messaggio anche ai genitori che dovrebbero lasciare libero arbitrio ai propri figli. Se potessi fotografare tre momenti della mia vita... Il primo è quando arrivo da Roma a Milano, c'era la nebbia, la città non si vedeva però era bella, mi piaceva molto l'atmosfera, la carica che ti dava. Poi la firma che ho fatto con la Sony e l'incontro con Tina Turner che vorrei ricordare. Di tutto questo ringrazio il Festival, forse avrei fatto un'altra strada ma da qui ho iniziato".

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