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Disabilità

Modifiche alla Legge 104: ecco cosa cambierà dal 30 giugno

Le novità segnano un nuovo corso per l'inclusione e l'assistenza alle persone con disabilità in Italia

Immagine di repertorio

Le recenti modifiche alla Legge 104, introdotte dal Governo, segnano un punto di svolta significativo per il sostegno alle persone con disabilità in Italia. Con l’approvazione di un nuovo decreto legislativo, previsto per entrare in vigore dal prossimo 30 giugno, la legge subirà cambiamenti rilevanti che mirano a una maggiore inclusione e assistenza.

La Legge 104, che stabilisce i diritti e le agevolazioni per le persone con disabilità, è stata oggetto di un attento esame e di un aggiornamento che risponde alle esigenze di un contesto sociale in evoluzione. Le modifiche sono il risultato dell’attuazione della legge n. 227 del 2021, che ha dato al Governo il mandato di rivedere e riorganizzare le disposizioni vigenti relative alla disabilità.

Tra le novità più significative, si segnala la revisione della definizione di disabilità e la nuova classificazione delle malattie. Inoltre, è stata introdotta una nuova procedura di valutazione della disabilità, che prevede una valutazione multidimensionale e la predisposizione di un progetto di vita individuale.

Un altro aspetto fondamentale è il diritto all’accomodamento ragionevole, che garantisce alle persone con disabilità l’accesso a misure di supporto personalizzate. Inoltre, è stata istituita una Cabina di Regia presso la Presidenza del Consiglio per determinare i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) per le persone con disabilità.

In concreto il nuovo decreto legislativo stabilisce che, per individui con malattie gravi che limitano la loro autonomia:

  • Sarà sufficiente presentare un certificato medico per ricevere assistenza immediata.
  • Non sarà necessario aspettare il giudizio della commissione preposta alla valutazione dello stato di disabilità.

Nonostante ciò, le norme relative alla restituzione di somme percepite indebitamente rimangono invariate, nel caso in cui si scopra che l’individuo non ha diritto a benefici sociali, sanitari o assistenziali.

Le modifiche introdotte vanno interpretate come un tentativo di semplificare e ridurre la burocrazia, con l’obiettivo di favorire una più completa integrazione delle persone con disabilità nella società. Il decreto introduce quindi aggiornamenti e modifiche ai processi di riconoscimento e valutazione della disabilità, orientandosi verso l’adozione di supporti più rapidi e adattati alle esigenze individuali.

Il recente aggiornamento legislativo che modifica la Legge 104 introduce anche una terminologia aggiornata per descrivere la disabilità, sostituendo il vecchio termine “handicap” con una definizione più inclusiva che copre tutte le forme di invalidità civile, come la cecità e la sordità, applicabile a tutti gli individui, esclusi gli anziani non autosufficienti oltre i 70 anni. La gestione dell’identificazione della disabilità sarà ora centralizzata presso l’ente previdenziale, semplificando così le pratiche per i cittadini.

Il decreto stabilisce inoltre che la protezione offerta deve essere adeguata al grado di disabilità dell’individuo, con un’attenzione speciale verso coloro che necessitano di un supporto intensivo per motivi di salute. Questo si tradurrà, per esempio, in servizi per facilitare l’integrazione scolastica e l’introduzione del diritto all’accomodamento ragionevole, un passo cruciale per assicurare l’esercizio effettivo dei diritti delle persone con disabilità. Per “accomodamento ragionevole” si intendono interventi, modifiche e adattamenti necessari e proporzionati che non risultino eccessivi, finalizzati a garantire pari opportunità nell’accesso ai diritti civili e sociali per le persone con disabilità. Si prevede che il decreto entrerà in vigore il 30 giugno, dopo la pubblicazione ufficiale, e che le nuove procedure saranno testate per tutto il 2025.

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