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DOLCE SENZA LIMITI

Senza lattosio, ma con gusto: questo il panettone del Natale 2024

Un’offerta senza precedenti: dai marchi della GDO alle pasticcerie artigianali, il senza lattosio conquista tutti. Ecco dove trovarlo

Senza lattosio, ma con gusto: questo il panettone del Natale 2024

Il panettone senza lattosio di Iginio Massari

È ufficiale: il Natale 2024 sarà ricordato come l’anno in cui il panettone senza lattosio ha conquistato il mercato. Una vera vittoria per chi non vuole rinunciare al dolce simbolo delle feste, ma deve fare i conti con intolleranze alimentari o sceglie un’alimentazione più consapevole. Quest'anno, il panettone lactose free fa il suo ingresso trionfale nella grande distribuzione, con un’offerta mai così varia e accessibile.

Fino a pochi anni fa, trovare un panettone adatto a queste esigenze era quasi impossibile. Solo cinque anni fa, alcuni artigiani visionari hanno iniziato a sperimentare ricette senza lattosio, una proposta di nicchia per pochi. Negli ultimi due o tre anni, invece, molti produttori artigianali hanno fatto il grande passo, aprendo la strada a innovazioni significative. Oggi, anche i colossi dell’industria dolciaria sono scesi in campo, rendendo il 2024 l’anno della consacrazione definitiva per il panettone senza lattosio.

Questa crescente offerta risponde a una realtà consolidata: le percentuali di intolleranti al lattosio in Italia oscillano tra il 40% e il 50% della popolazione. Non si tratta di un fenomeno nuovo, ma di una maggiore consapevolezza. Sempre più persone riconoscono i segnali di un’intolleranza spesso rimasta latente per anni, causata dalla riduzione progressiva dell’enzima lattasi, necessario per digerire il lattosio. Questa condizione, comune in molti adulti, sta guidando le scelte del mercato alimentare.

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Le pasticcerie, quest’anno, sono un’esplosione di creatività. Accanto al classico panettone, spiccano versioni gourmet: arricchite con cioccolato fondente, frutti esotici, creme vegetali e persino ingredienti insoliti come tè matcha o caramello salato. Tra i nomi di spicco dell’artigianato dolciario, eccellenze come Vincenzo Tiri, Sal De Riso, Infermentum, La Ruota di Perdifumo e Serena Nardelli si distinguono per la qualità e l’innovazione. In particolare, Iginio Massari ha lanciato un’intera linea senza lattosio, confermandosi un punto di riferimento per chi cerca prodotti di altissimo livello (tutti questi panettoni sono ordinabili anche online con spedizione disponibile in tutta Italia sui siti dedicati).

Anche la grande industria non è rimasta indietro. Marchi come Maina, Bauli, Galup, Coop e Conad offrono panettoni dedicati agli intolleranti, mentre Motta propone il senza lattosio accanto al panettone firmato dallo chef Bruno Barbieri. Quest’ultimo si colloca nella fascia premium, con un prezzo intorno ai 15 euro, ed è un esempio di come la qualità possa incontrare le nuove esigenze dei consumatori.

Non solo gusto, ma anche attenzione all’estetica e alla sostenibilità. AILI, l’Associazione Italiana Latto-Intolleranti, ha portato il panettone senza lattosio a un livello superiore grazie a un packaging natalizio esclusivo per il 2024. Le confezioni, eleganti e sostenibili, sono realizzate con materiali riciclabili e impreziosite da dettagli ispirati alla magia delle festività. Ogni scatola trasforma il panettone in un regalo raffinato e consapevole, perfetto per chi cerca un dono che unisca sapore e valori.

Questa iniziativa non si limita a offrire un prodotto di qualità per gli intolleranti al lattosio, ma punta anche a sensibilizzare il pubblico sull’importanza della sostenibilità. Un packaging che non solo protegge il contenuto, ma racconta una storia di inclusività e attenzione per il pianeta, rendendo ogni acquisto un gesto di consapevolezza.

Il panettone senza lattosio non è più una scelta obbligata per pochi, ma una proposta che conquista anche i più scettici. Che sia per una questione di salute, curiosità o una nuova sensibilità alimentare, è il protagonista di una tavola più inclusiva, dove tutti possono condividere il piacere delle feste. Chissà, forse stiamo entrando in un futuro in cui gusto e benessere andranno finalmente di pari passo.

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