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ECONOMIA
04 Febbraio 2025 - 17:50
Immagine di repertorio
Meno raccolti, costi sempre più alti e margini ridotti all’osso: per l’agricoltura italiana il 2024 si è rivelato un anno complicato. Il calo della produzione cerealicola, l’aumento dei prezzi di fertilizzanti e carburante e la riduzione della forza lavoro stanno mettendo a dura prova il settore. Se la tendenza non si inverte, le ripercussioni potrebbero farsi sentire anche sui prezzi al consumo. Un fenomeno che potrebbe avere conseguenze anche sui prezzi al consumo. Ecco cosa dicono i dati.
Produzione in calo, margini più stretti
Secondo i dati Eurostat, il raccolto totale di cereali in Europa è diminuito del 6% nel 2024, con il grano che ha registrato un calo del 10%. L'Italia è tra i Paesi più colpiti: la produzione ha subito una riduzione del 19%, fermandosi a 12,6 milioni di tonnellate.
Fertilizzanti e carburante sempre più cari
A pesare sulle aziende agricole non è solo la minore resa dei raccolti, ma anche l’aumento dei costi di produzione. Il prezzo dei fertilizzanti continua a salire a causa delle restrizioni commerciali, mentre il gasolio agricolo ha registrato nuovi rincari.
Forza lavoro in calo
Anche il numero di lavoratori impiegati nel settore è in diminuzione. Secondo i dati Eurostat, nel 2024 l’occupazione agricola in Europa è scesa di 71.000 unità, con l’Italia che ha registrato un calo del 20%. Il problema principale resta la difficoltà nel garantire stipendi competitivi rispetto all’inflazione, che negli ultimi anni ha eroso il potere d’acquisto.
Agricoltori in cerca di soluzioni
Le aziende chiedono misure concrete per affrontare la situazione: incentivi per abbattere i costi, sostegni mirati alla produzione e maggiore tutela sui prezzi di vendita. Le prossime mosse saranno decisive per capire come il settore riuscirà ad affrontare le sfide dei prossimi mesi.
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