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Indagine Confartigianato Piemonte: i dati confermano un trend negativo nel primo semestre 2025

Felici: "La crisi che coinvolge l'automotive e la manifattura richiede un'azione lungimirante"

Indagine Confartigianato Piemonte: i dati confermano un trend negativo nel primo semestre 2025

Foto di repertorio

La crisi dell’artigianato piemontese si aggrava. I dati dell’indagine congiunturale del primo trimestre 2025 confermano un trend negativo, con indicatori economici in ulteriore flessione. Gli ordinativi registrano un nuovo calo, dal -12,79% al -14,88%, la produzione totale crolla al -16,33% e gli investimenti registrano una flessione dal 76,64% al 78,20%.

Anche il mercato del lavoro ne risente: l’occupazione cala dal -3,96% al -7,54%, mentre il dato sulle assunzioni di apprendisti segna un crollo al -24,86%. Una situazione che mette sotto pressione interi settori produttivi.

Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, lancia l’allarme: “Peggiora il trend che ha caratterizzato l’ultimo scorcio del 2024. Si accentua la fase congiunturale negativa che ha investito soprattutto i settori della meccanica e della moda, che hanno registrato un’impennata di richieste di cassa integrazione. Ad incidere sono la situazione geopolitica complessa e di profonda instabilità ed il caro energia.”

Secondo Felici, servono misure urgenti: “Una crisi così importante e stratificata, che coinvolge la manifattura e l’automotive, richiede un approccio politico straordinario ed azioni lungimiranti. Bene il fondo per il settore Moda, ma andrebbe esteso a tutta la manifattura.”

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