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Agricoltura

L’invasione del grano canadese affossa l’agricoltura torinese

Prezzi in calo e concorrenza sleale minacciano la filiera del grano, Coldiretti chiede controlli e regole più rigide

L’invasione del grano canadese affossa l’agricoltura torinese

L'invasione di grano canadese trattato con glifosato sta mettendo in crisi l'agricoltura torinese, colpendo duramente le produzioni locali di eccellenza come il "Gran dji Bric" delle colline chivassesi.

L'importazione di grano canadese, in particolare di grano duro, è destinata principalmente alla produzione di semole per i pastifici industriali del torinese. Tuttavia, una significativa percentuale di grano tenero, adatto alla produzione di lievitati, rappresenta una quota importante del mercato locale. Coldiretti Torino sottolinea l'importanza strategica del grano per le campagne torinesi, con oltre 20mila ettari coltivati e una produzione di grano tenero che supera 1 milione e 50mila quintali.

La situazione è resa ancora più critica dalla concorrenza sleale del grano importato, che non rispetta le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale imposte alle aziende agricole italiane. Coldiretti ha lanciato l'allarme ricordando che se si continuerà a penalizzare i cerealicoltori italiani rischiamo di vedere ridotta la coltura con gravi rischi per la sovranità alimentare. A livello nazionale, l'aumento del 68% delle importazioni di grano canadese ha portato a un crollo dei prezzi pagati agli agricoltori, nonostante un'annata che ha visto un calo del 20% del raccolto.

Il grano canadese viene trattato in pre-raccolta con il glifosato, una pratica vietata in Italia. Coldiretti, pur favorevole agli scambi commerciali, chiede un'armonizzazione delle regole basata sul principio di reciprocità e trasparenza. Questo obiettivo ha portato l'organizzazione a farsi capofila della riunione a Ortigia delle associazioni agricole dei paesi del G7. La situazione potrebbe peggiorare a causa dei dazi, con la guerra commerciale tra USA e Canada che potrebbe spingere ulteriormente il grano canadese verso il mercato italiano.

Il boom di arrivi di grano conferma un trend globale che vede paesi come Canada, Turchia e Russia inondare il mercato italiano, spesso in coincidenza con il periodo di raccolta, causando un crollo delle quotazioni del grano nazionale. Le stime per l'annata agraria 2024-25 prevedono una riduzione delle scorte complessive di grano nell'Unione Europea, mentre le scorte negli Stati Uniti e in Cina sono previste in aumento. Tuttavia, la minor disponibilità di prodotto non ha avuto effetti sui prezzi pagati agli agricoltori, a causa delle importazioni sleali di cereali coltivati con prodotti vietati in Europa.

Coldiretti si è mobilitata nei porti per verificare gli arrivi di grano straniero e chiedere più controlli alle frontiere sulla qualità e salubrità delle merci importate. L'obiettivo è garantire che tutti i prodotti agroalimentari che entrano in Italia rispettino gli stessi standard ambientali, di sicurezza e di rispetto dei diritti dei lavoratori garantiti dagli agricoltori italiani.

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