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Economia & Celebrity
16 Marzo 2025 - 12:50
La parabola di Chiara Ferragni, da regina indiscussa del digital marketing a imprenditrice in difficoltà, si arricchisce di un nuovo capitolo: la crisi senza precedenti della sua società Fenice Srl. Tra il caso Pandoro, il divorzio da Fedez e il rinvio a giudizio per truffa aggravata, l’influencer si trova ad affrontare una situazione finanziaria complessa che potrebbe ridisegnare il suo futuro.
Fino al 2022, Fenice Srl macinava numeri impressionanti: con un fatturato superiore ai 14 milioni di euro, la società era il cuore pulsante del business Ferragni. Oggi, però, la situazione è radicalmente cambiata. Le stime per il 2024 parlano di una caduta libera degli incassi, con un fatturato che potrebbe fermarsi a soli 2 milioni di euro. Un tracollo di oltre sette volte rispetto ai tempi d’oro.
La crisi ha imposto scelte drastiche: il numero dei dipendenti è stato dimezzato, passando da 16 a 8, e gli uffici sono stati chiusi, con il trasferimento delle attività nei locali della holding Sisterhood. Alla guida della società ora c’è Claudio Calabi, amministratore unico, dopo che Ferragni ha fatto un passo indietro.
Secondo le indiscrezioni di Gabriele Parpiglia, giornalista esperto in rumors e gossip, l’influencer avrebbe già speso circa 3 milioni di euro in spese legali. Un impatto pesante sulle sue finanze, soprattutto considerando che il suo patrimonio, stimato in 40 milioni di euro (escludendo gli immobili), si sta rapidamente erodendo. Il mantenimento di uno stile di vita lussuoso sta accelerando il prosciugamento delle risorse, in un momento in cui le entrate sono drasticamente ridotte.
Tra gli asset più preziosi di Ferragni c’è la sua residenza di lusso, acquistata per 14 milioni e oggi valutata 24 milioni. Secondo Parpiglia, questa proprietà potrebbe rappresentare la sua ancora di salvezza economica.
“Non ci sarebbe da stupirsi se, a breve, per evitare una bancarotta, la casa possa diventare il tesoretto economico fondamentale per la Ferragni per ripartire, mettendola in vendita”, ha scritto il giornalista nella sua newsletter.
Nonostante il suo nome sia sinonimo del brand, Chiara Ferragni non è la socia di maggioranza di Fenice Srl. Attualmente detiene il 32,5% delle quote, mentre il controllo è nelle mani di Paolo Barletta (40%). Pasquale Morgese, terzo socio con il 27,5%, appare più scettico sulla possibilità di un rilancio.
Nella riunione del consiglio di amministrazione del 10 marzo è stato approvato un aumento di capitale da 6,4 milioni di euro. Ferragni si è dichiarata pronta a coprire interamente la somma, ma la realtà è che quasi tutto il denaro servirà a ripianare i conti, lasciando solo 200mila euro per rilanciare le attività.
Se il lato imprenditoriale sta vivendo un periodo nero, sul fronte sentimentale si intravede una luce. La relazione con Giovanni Tronchetti Provera potrebbe rappresentare una svolta per Ferragni, non solo a livello personale ma anche strategico.
Parpiglia suggerisce che una chiusura positiva del processo (Chiara Ferragni ha poi donato all'ospedale Regina Margherita un milione di euro quasi "a compensazione) e un consolidamento della nuova relazione potrebbero essere gli elementi chiave per una ripartenza. Oltre a nuovi ambiti per il suo business: spostarsi dal fashion al food (ma senza pandori). Ma il cammino è ancora in salita e la regina dei social dovrà dimostrare di avere ancora il potere di reinventarsi.
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