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Dazi USA, Meloni: “Non è la catastrofe”. In arrivo un decreto per salvare export e imprese

Palazzo Chigi al lavoro su un piano economico d’urgenza. Meloni: “Niente panico, ma agire subito per tutelare il Made in Italy”

Dazi USA, Meloni: “Non è la catastrofe”. In arrivo un decreto per salvare export e imprese

Il governo alza l’allerta ma cerca di evitare allarmismi. Dopo la decisione choc di Donald Trump di imporre nuovi dazi contro l’Europa, l’esecutivo italiano si muove su due fronti: da un lato contenere i danni economici, dall’altro calmare gli animi per evitare che il panico si diffonda tra aziende e cittadini.

La giornata di ieri ha visto una rapida svolta. Giorgia Meloni ha cancellato la sua visita in Calabria per tornare d’urgenza a Palazzo Chigi. Una mossa seguita anche dai ministri chiave, a dimostrazione della gravità della situazione. In poche ore, è stato convocato un vertice straordinario con i titolari di Economia, Agricoltura, Imprese, Politiche europee e i due vicepremier, Tajani e Salvini.

L’obiettivo è stato chiaro fin da subito: capire quanto peseranno i dazi sull’economia italiana e trovare soluzioni per proteggere i settori più esposti. Ma la premier non vuole che la preoccupazione si trasformi in panico. Il timore è che la reazione psicologica dei mercati possa causare danni peggiori delle stesse tariffe. Per questo Meloni invita alla calma e chiede a tutti messaggi di responsabilità e fiducia.

Intanto, prende corpo l’idea di un decreto urgente. Un pacchetto economico da diversi miliardi per aiutare le imprese più colpite: agevolazioni fiscali, incentivi all’export, misure per tutelare i posti di lavoro. E non solo: è in corso uno studio dettagliato per valutare l’impatto settore per settore e decidere gli interventi più efficaci.

«Continueremo a esportare negli Stati Uniti – ha detto Meloni – ma è chiaro che abbiamo un ostacolo da superare». E su come affrontarlo, l’Italia prende le distanze dalle posizioni più dure di Francia e Germania, che spingono per contromisure immediate. «Una guerra commerciale – avverte la premier – sarebbe un errore. Meglio puntare su un dialogo diretto con gli Stati Uniti per rimuovere le barriere, non per crearne di nuove».

Anche sul fronte europeo Meloni rilancia: «Serve una revisione delle regole», dice, mettendo nel mirino alcuni aspetti del Green Deal e chiedendo di allentare i vincoli del Patto di Stabilità. «L’Europa – spiega – deve smettere di ostacolarsi da sola e iniziare a pensare in modo più pragmatico».

Il governo si muove quindi con prudenza, ma senza restare fermo. Tra decreti in arrivo, trattative internazionali e richieste a Bruxelles, l’obiettivo è uno solo: difendere l’economia italiana senza alimentare paure inutili. Un equilibrio sottile, in cui le parole contano quanto le azioni. E per ora, Meloni sceglie una linea di fermezza rassicurante.

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