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La Corte Suprema USA taglia i finanziamenti per l'aborto

Una decisione che rafforza la linea repubblicana e che limita l’accesso alle cure per pazienti a basso reddito

La Corte Suprema USA taglia i finanziamenti per l'aborto

Un colpo durissimo per Planned Parenthood e una vittoria strategica per i Repubblicani: la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che gli Stati possono decidere autonomamente di interrompere i finanziamenti Medicaid all’organizzazione, il più grande fornitore di servizi legati alla salute riproduttiva (compreso l’aborto) del Paese.
La sentenza trae origine da un contenzioso nella Carolina del Sud, dove lo Stato ha sostenuto che nessun fondo pubblico debba andare a Planned Parenthood, anche se quei fondi non vengono usati per finanziare interruzioni di gravidanza, ma per altri servizi sanitari come contraccezione, pap-test, ecografie e screening oncologici.

Secondo lo Stato, i finanziamenti pubblici sono comunque un sostegno indiretto a un’organizzazione che offre aborti, e quindi non compatibili con le scelte politiche locali. Planned Parenthood ha contestato la decisione, ricordando che molti pazienti Medicaid si rivolgono all’organizzazione non per abortire, ma perché è una delle poche strutture accessibili che accetta l’assicurazione sanitaria pubblica.

Il verdetto potrebbe avere conseguenze ben oltre la Carolina del Sud. Sebbene formalmente riguardi un singolo Stato, apre la porta a nuove restrizioni da parte di altri Stati a guida repubblicana, in un momento in cui lo scontro sull’aborto è sempre più polarizzante nel panorama politico americano. Diversi Stati conservatori potrebbero ora seguire l’esempio e revocare i fondi Medicaid a Planned Parenthood, riducendo di fatto l’accesso a servizi sanitari essenziali per milioni di persone a basso reddito.

La decisione arriva dopo anni di progressivo smantellamento del diritto all’aborto negli Stati Uniti, culminato nel 2022 con la storica cancellazione della sentenza Roe v. Wade, che per cinquant’anni aveva garantito l’accesso all’aborto a livello federale. Da quel momento, molti Stati hanno introdotto leggi restrittive o divieti totali, mentre altri hanno difeso il diritto di scelta. Sotto l’amministrazione Trump, la linea è chiara: no a un divieto federale, sì alla libertà degli Stati di decidere.

Secondo gli analisti e i difensori della sanità pubblica, la sentenza rischia di colpire in particolare le donne a basso reddito, che si affidano a Medicaid per servizi basilari. In molte zone rurali o svantaggiate, Planned Parenthood è l’unica struttura accessibile per cure ginecologiche, test di prevenzione e consulenza contraccettiva.

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