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Politica Internazionale
30 Giugno 2025 - 13:20
Una decisione che non lascia spazio a interpretazioni: il Consiglio europeo ha confermato la proroga delle sanzioni economiche contro la Russia per altri sei mesi, fino al 31 gennaio 2026. Una mossa che si inserisce nel quadro di una risposta continua e intransigente alle azioni della Federazione Russa, considerate dalla Ue come destabilizzanti per l’Ucraina.
Le sanzioni, introdotte per la prima volta nel 2014 in seguito all’annessione della Crimea, sono state notevolmente ampliate dal febbraio 2022, a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Il Consiglio Ue, nel comunicato che ha ufficializzato la decisione, ha ribadito la sua posizione netta: «le azioni della Russia, che violano il diritto internazionale, sono incompatibili con la sicurezza e la stabilità europea». La proroga, quindi, non è una mera formalità: si tratta di una risposta decisa a un conflitto che da oltre un anno scuote l’Europa e non accenna a fermarsi.
Le misure in vigore sono ampie e incisive: commercio, finanza, energia, tecnologia e trasporti sono solo alcuni dei settori coinvolti. In particolare, le restrizioni comprendono il divieto di importazione di petrolio russo via mare, la de-SWIFTizzazione di numerose banche russe e la sospensione delle attività di disinformazione finanziate dal Cremlino. Un blocco che, evidentemente, non è solo economico ma anche informativo, con l’Ue che si fa barriera contro le strategie comunicative della Russia.
Un aspetto importante delle nuove misure è la lotta all’elusione delle sanzioni. Il Consiglio ha infatti reso esplicito l’impegno a contrastare ogni tentativo da parte della Russia di aggirare gli ostacoli economici posti dalla comunità internazionale, adottando misure supplementari in caso di necessità.
Le autorità europee non hanno dubbi: le sanzioni resteranno in vigore finché le azioni russe, violando il divieto dell'uso della forza, non cesseranno. Una posizione che non lascia margini di manovra per Mosca, se non quello di cessare le aggressioni e tornare al rispetto delle norme internazionali.
L'UE, dunque, prosegue sulla sua strada di isolamento della Russia, un percorso che appare sempre più difficile da percorrere per Mosca, ma che per Bruxelles è l'unica via possibile per garantire la sicurezza dell'Ucraina e, in ultima analisi, la propria stabilità. La partita è ancora lunga, ma la determinazione dell’Unione Europea non sembra vacillare.
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