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La nuova cura

Tumore del colon-retto, l’Italia apre a una nuova terapia: fruquintinib rimborsato dal SSN

Una svolta per i pazienti resistenti alle cure standard. “È un passo avanti”, dicono gli oncologi

Tumore del colon-retto, l’Italia apre a una nuova terapia: fruquintinib rimborsato dal SSN

Una buona notizia per chi combatte ogni giorno contro il tumore del colon-retto metastatico: arriva in Italia il fruquintinib, una nuova opzione terapeutica ora rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale. Lo ha annunciato ufficialmente l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), aprendo così le porte a una possibilità concreta per i pazienti che non rispondono più alle terapie standard.

A illustrare l’importanza di questa novità è Filippo Pietrantonio, Direttore della Struttura Semplice di Oncologia medica gastroenterologia presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: “Il tumore del colon-retto è uno dei big killer: in Italia contiamo circa 48mila nuove diagnosi l’anno. Possiamo fare molto con la prevenzione, partendo da uno stile di vita sano, ma avere nuove armi terapeutiche resta fondamentale”.

Il carcinoma del colon-retto rappresenta circa il 10% dei tumori diagnosticati a livello globale e colpisce in particolare uomini e donne tra i 60 e i 75 anni. In questo quadro, fruquintinib – molecola sviluppata da Takeda – segna una svolta: è una terapia orale, quindi somministrabile per via non invasiva, pensata per chi ha già seguito senza successo altri trattamenti. “Sì, finalmente oggi abbiamo a disposizione nel sistema sanitario nazionale la prescrivibilità di fruquintinib – sottolinea Sara Lonardi, Direttrice dell’Oncologia 1 all’IOV di Padova –. È una molecola biologica, si assume per bocca e si rivolge a pazienti con carcinoma del colon-retto metastatico che non rispondono più alle linee terapeutiche precedenti”.

Anche Takeda, l’azienda farmaceutica giapponese che ha lavorato allo sviluppo della molecola, esprime soddisfazione: “Essere parte di un sistema di aiuti concreti contro una patologia così diffusa è per noi motivo di orgoglio”, ha dichiarato Stefano Sommella, Oncology Country Head di Takeda Italia.

La notizia è rilevante per migliaia di pazienti, ma anche per il futuro della ricerca. Un passo in avanti che conferma come l’oncologia stia lentamente ma con decisione uscendo dai binari delle terapie standardizzate per aprirsi a soluzioni sempre più personalizzate.

E mentre la medicina va avanti, resta centrale il ruolo della prevenzione: dieta equilibrata, vita attiva, controlli regolari. Perché la lotta al tumore parte anche da lì. E non si ferma.

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