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L'INTERVISTA

"Chiara Ferragni? Se colpevole, forse, ha capito la lezione"

La consigliera del Pd, Monica Canalis: "Da Fabio Fazio ho visto una donna provata a causa di una gogna eccessiva, al di là dell'esito che avranno le sue vicende giudiziarie. In Regione c'è una mia proposta di legge sulle campagne benefiche "

Per la consigliera regionale del Partito democratico in Piemonte, Monica Canalis, il caso di cui parla tutta Italia - le vicende giudiziarie e non solo di Chiara Ferragni - possono rappresentare un'occasione per mettere ordine e riempire un "vulnus" legislativo che passando dalla riforma del cosiddetto "terzo settore" permetta di avere norme più stringenti sulle campagne benefiche.

Consigliera Canalis ha visto l'intervista di cui parla tutta Italia. Quella di Fabio Fazio a Chiara Ferragni, che impressione ha avuto? Insomma, colpevole o innocente?

"Non l'ho vista in diretta ma in differita: una delle poche italiane in questa situazione. L'impressione che mi ha fatto è quella di una donna provata. Quindi, al di là dell'esito delle vicende giudiziarie, che dovranno essere chiarite, mi sento di dire che, anche se è colpevole, forse, la lezione l'ha capita"

In Italia c'è un vulnus legislativo importante rispetto alla beneficenza e le campagne benefiche, benché sia uno dei Paesi che dona di più in Europa se non nel mondo. La politica dovrebbe fare di più? Farà qualcosa o si è mai mossa in questo senso?

"Sicuramente l'Italia è uno dei paesi europei, ma direi anche in tutto il mondo, che ha più enti di terzo settore: questa è la prova che gli italiani hanno un fortissimo spirito di solidarietà. Lo diciamo da Torino, poi, che è una delle città d'Italia che ha una storia più radicata proprio nella cultura del dono e del prendersi cura delle persone più deboli. Da Don Bosco in avanti. Quindi, sicuramente, queste realtà vanno tutelate e va tutelata anche la beneficenza fatta attraverso enti profit come un'azienda che produce prodotti dolciari. C'è un vulnus giuridico, certo, perché mentre il terzo settore ormai è fortemente tutelato - grazie alla riforma varata nel 2017 e speriamo presto anche dalla legge regionale che andrà in discussione nei prossimi giorni a Palazzo Lascaris - per quanto riguarda, invece, la beneficenza in generale si lascia un po' tutto alla discrezionalità e anche alla coscienza di chi la promuove. Credo che questa vicenda del pandoro Balocco possa essere davvero uno stimolo per colmare questo vuoto".

Cosa prevede questa proposta di legge cui accennava?

"La mia è una proposta sul terzo settore e prevede, innanzitutto, di semplificare le norme piemontesi mettendole in linea con la nuova norma nazionale, quindi, andiamo a abrogare tutta una serie di leggi e, in seconda battuta, creiamo una consulta regionale in cui verranno coinvolte le rappresentanze del terzo settore in dialogo con la pubblica amministrazione. Questo per stimolare la coprogettazione, la coprogrammazione e l'amministrazione condivisa. Colmando, magari, anche quel divario di di idee che può esserci in alcune situazioni. Infine, propongo in questa legge di dare un punteggio aggiuntivo nei bandi regionali agli enti locali che pratichino la coprogettazione"

Rispetto al caso Ferragni si è parlato della ricerca di un effetto quasi emulativo nel rendere pubblica la beneficenza sperando, appunto, che questo portasse a una maggiore partecipazione. Pensa che gli errori di comunicazione per cui si è scusata Ferragni rischino di ottenere un effetto opposto. Discredito se non sfiducia nella solidarietà e nelle campagne benefiche?

"Beh, certo, un po' di sfiducia credo che l'abbia suscitata. Va ancora capito se quello che è successo si configura come una truffa e, in tal caso, sicuramente ingenererà molto discredito e probabilmente anche più attenzione in futuro nel lancio delle campagne di beneficenza. Io penso che chi per scelta di vita, come Chiara Ferragni, si esponga continuamente alle telecamere e alla visibilità, poi, debba mettere in conto di avere una responsabilità superiore alla media. Perché un modello positivo, in un colpo, può diventare fortemente negativo. Io lo dico anche per quanto riguarda la tutela dei Minori un tema di cui mi sono molto occupata in consiglio regionale in questi anni e io credo che gli adulti siano liberi di decidere per se stessi Per quanto riguarda i minori, suggerirei un po' più di cautela perché questi due bambini, che sono dei tesori, ovvero i figli di Ferragni e Fedez, purtroppo, sono già esposti in così tenera età agli occhi di tutta Italia e oltre. Quindi, su questo, io credo che potrebbero esserci dei rischi e vorrei fossero introdotte norme un po' più stringenti: perché il minore non può decidere per stesso".

Un'ultima battuta telegrafica. C'è una domanda che avrebbe voluto fare alla Ferragni fosse stata al posto di Fazio?

"Da donna e in ogni caso a prescindere dall'esito dell'inchiesta, sono comunque rimasta dispiaciuta dalla gogna mediatica a cui è stata sottoposta Ferragni. Queste gogne sono sempre più feroci quando di mezzo c'è una donna, quindi, io a lei avrei chiesto se tornando indietro avrebbe scelto di nuovo una vita così tanto esposta o se magari avrebbe scelto una professione sempre da imprenditrice ma un po' più filtrata".

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