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LE REAZIONI

Stellantis, ora anche la politica vuole risposte: «È colpa dell’azienda, non dei governi»

Dall’esecutivo alle forze di opposizione: «Torino e il Piemonte non devono perdere la manifattura»

La “vertenza” Stellantis tornerà sul tavolo del Governo insieme con le preoccupazioni degli operai in cassa e dell’indotto, pronto a scioperare insieme con le maestranze di Mirafiori per la prima mobilitazione generale degli ultimi quindici anni. Ad “attenzionare” la vicenda, oltre al ministro Urso, anche il tittolare della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. «Ho dedicato venticinque anni della mia vita all’automotive come manager di Fiat fino al 2011, quindi, ho assoluta consapevolezza di come l'automobile, quindi la metalmeccanica, l'industria dell’indotto, siano per Torino e per il Piemonte una grandissima opportunità che non abbiamo la possibilità di disperdere, così come le competenze che abbiamo maturato» spiega Zangrillo. «L'impegno del governo è quello di dialogare con Stellantis per ribadire il ruolo importante e fondamentale che deve avere il Piemonte ma, più in generale, tutti gli stabilimenti Stellantis in Italia. A fronte di ciò è naturale che viva con grande pena e con dolore quello che sta accadendo in queste in queste settimane. Però al tempo stesso ho consapevolezza del fatto che il Governo sta lavorando con grande intensità per ribadire il ruolo che noi vogliamo continuare avere nell'industria automotive».

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A chiedere un maggiore impegno all’azienda è anche il senatore di Forza Italia, Roberto Rosso. «Sicuramente, siamo preoccupati. Io sono in commissione Industria e Energie al Senato. Secondo me la situazione va affrontata in due modi differenti. Da una parte salvare in i posti di lavoro o, comunque, ricollocare le persone che eventualmente lo dovessero perdere. Però dobbiamo anche ricordarci che Torino non è solo la città dell'automobile, deve diventare qualcosa di più. Dobbiamo pensare al futuro: guardando a energia e rinnovabili senza andare a comprare componenti in Cina. Ci sono dei grandi spazi ma, oramai, dobbiamo dircelo: il mercato dell’auto è stato pesantemente ridotto, sicuramente non per volere di tutti i governi, ma per volere stesso di Stellantis».

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Sul fronte del centrosisnistra i toni si fanno più accesi, come spiega il vicepresidente del Consiglio di Palazzo Lascaris, Daniele Valle. «Noi chiediamo al governo di mettere la questione automotive in cima alla sua lista di priorità. Al momento il comparto industriale mi pare non sia tra le priorità di questo Governo e nemmeno della Regione. Abbiamo bisogno di risposte concrete». Non meno preoccupato il deputato di Sel, Marco Grimaldi. «Lo sciopero unitario dei lavoratori e delle lavoratrici dell'automotive ci riguarda: dal destino di quella fabbrica e dalla transizione ecologica dipende il futuro e l'orizzonte di sviluppo della nostra città».

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