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L'arresto

In manette il "super rapinatore" delle Poste: ecco come colpiva e com'è stato rintracciato

Ora il 31enne, italiano e incensurato, è finito in carcere - IL VIDEO DEI COLPI

Con mascherina, cappellino blu e pistola giocattolo era riuscito a "portarsi a casa" oltre 200mila euro, frutto di due rapine ben riuscite negli uffici postali della provincia di Torino. E, dopo un terzo colpo finito male, probabilmente ne stava progettando altri. Prima che, qualche giorno fa, i carabinieri della Compagnia di Chieri eseguissero un’ordinanza di custodia cautelare e lo portassero in carcere: è finita così la "parabola" di 31enne italiano, incensurato, che nei mesi scorsi aveva preso di mira le Poste.

Il suo "metodo di lavoro" era sempre lo stesso: prima di colpire, effettuava una serie di sopralluoghi per verificare le
abitudini dei direttori delle filiali. Si era appuntato con quale auto arrivavano e a che ora, oltre a studiare il funzionamento dei caveau temporizzati. Così aveva pianificato i colpi, tutti messi in atto con volto travisato da una mascherina chirurgica, cappello da baseball di colore blu, pantaloni rossi e pistola in pugno (poi rivelata un giocattolo al momento dell'arresto).

Così il rapinatore aveva colpito il 6 agosto scorso l’ufficio di La Loggia, riuscendo a portar via addirittura 165.650 euro. Il 16 dicembre è stato il turno di Santena, con 49.505 euro di bottino. Infine, il 25 gennaio, è toccato alle Poste di Rivalta: in questo caso, però, il tentativo non era andato a buon fine grazie alla prontezza di riflessi della direttrice, che si era chiusa in bagno dopo aver azionato l’allarme antirapina. Così ha costretto il 31enne a scappare.

Grazie alle immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza, i carabinieri sono riusciti a risalire all'auto utilizzata dal bandito, balzata all’occhio per un dettaglio: la targa posteriore della vettura era diversa da quella anteriore. Così sono riusciti a identificare il proprietario e ad arrestarlo.

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