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Sanità

Il Mese Rosa: l'importanza della mammografia

Il dott. Pierpaolo Campanino affronta l'importanza delle visite senologiche

In questo periodo si parla spesso di mammografia, l’esame radiologico che permette di individuare eventuali alterazioni del seno anche in fase precoce, quando le possibilità di cura sono più alte. Nonostante la sua importanza, intorno alla mammografia persistono ancora molti luoghi comuni: c’è chi teme che sia dolorosa, chi pensa sia inutile se non si hanno sintomi, o chi crede che l’autopalpazione possa sostituirla. Oggi ce ne parla il dott. Pierpaolo Campanino, medico radiologo e responsabile della diagnostica senologica dell'Ospedale Koelliker di Torino.

"Quali sono gli esami principali per la diagnosi precoce del tumore al seno?"

"A tutt'oggi la mammografia costituisce l'esame principale e di dimostrata efficacia per l'individuazione in fase precoce del tumore alla mammella. In particolare la mammografia è indicata in tutte le donne a partire dai 40 anni in avanti".

"Quanto è sicura la mammografia: ci sono rischi legati alle radiazioni?"

"Sempre più spesso le mie pazienti mi chiedono se la mammografia non dia troppe radiazioni e la risposta è no. Rappresenta una metodica che sicuramente utilizza radiazioni ionizzanti, ma la dose è estremamente bassa, molto inferiore agli esami di diagnostica tradizionale, quali una rx del torace o una rx della spalla o della colonna vertebrale".

"Ogni quanto tempo è consigliato fare i controlli?"

"Ad oggi il tempo raccomandato e più efficace è un anno di intervallo tra una mammografia e l'altra. Il razionale di questa scelta è per impedire ai tumori di progredire troppo e di avanzare nelle loro dimensioni".

"Quanto può cambiare la prognosi se il tumore viene individuato precocemente?"

"Ricollegandoci alla domanda precedente, è proprio questo il motivo che sta alla base di raccomandare ogni di fare il controllo, proprio perché le dimensioni del tumore influenzano significativamente la prognosi. I tumori piccoli al primo stadio, ad oggi con le tecniche e le terapie che abbiamo, hanno una prognosi di sopravvivenza a lungo termine intorno al 95/98%, che scende significativamente se le dimensioni aumentano".

"L'ecografia mammaria che ruolo ha nella diagnostica clinica senologica?"

"Ha un ruolo molto importante come esame complementare alla mammografia. Significa che nelle donne al di sopra dei 40 anni, un'ecografia viene sempre eseguita a complemento e basandosi su reperti della mammografia, per incrementarne l'accuratezza e la capacità diagnostica, in particolare in quei seni densi o fibroghiandolari dove la mammografia scende di capacità nell'individuazione di lesioni potenzialmente mascherate dalla densità della ghiandola".

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