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VIDEO E FOTO DEL SALVATAGGIO

Un cervo rimane impigliato in una rete a Torino: ecco com'è stato liberato

L'intervento di veterinari e vigili del fuoco a Villar Focchiardo

Quel recinto di corda doveva servire a proteggere i castagni dalle corna dei cervi, nei boschi attorno a Villar Focchiardo. E ha finito per intrappolarne uno: l’animale, di circa 3 anni, è stato poi addormentato e rimesso in libertà da veterinari e vigili del fuoco.

Il salvataggio è avvenuto ieri pomeriggio, dopo la chiamata del proprietario degli alberi al 112 e al Comune: «Poi, a loro volta, hanno contattato noi - riporta Mitzy Mauthe von Degerfeld, responsabile e fondatrice del Centro animali non convenzionali (Canc) - Abbiamo un accordo con la Città metropolitana per il recupero di animali di grosse dimensioni, pericolosi o in stato di difficoltà: s’intitola “Salviamoli insieme on the road”».

Per questo i veterinari e i tecnici del Canc sono partiti dalla loro sede di Grugliasco verso i boschi di Villar Focchiardo: «Forse era imprigionato da ore o addirittura dal giorno prima: era agitatissimo e spaventatissimo, non riuscivamo ad avvicinarci. Per questo abbiamo dovuto addormentarlo con la “tele anestesia”, per poi liberarlo dalle corde. Ora speriamo che si riprenda bene perché questo stress può essere pericoloso per cervi, camosci e stambecchi». Perché? «Soffrono di miopatia da cattura, una patologia che può capitare se corrono per sfuggire a una cattura o se restano bloccati a lungo. E che può portarli alla morte anche a distanza di ore o giorni: subiscono uno stress muscolare che libera talmente tante tossine da bloccare i reni. Non si può né prevenire né curare, speriamo solo che non capiti in questo caso».

La fondatrice del Canc spiega perché si verificano queste “catture” impreviste: «Animali come i cervi hanno le corna ricoperte di una sorta di tessuto, quasi un “velluto”, che ogni anno perdono poco prima che cadano le corna. In queste fase le sfregano contro il legno per pulirle: a volte esagerano e rovinano addirittura la corteccia. Per questo i proprietari degli alberi li recintano per proteggerli».
Quindi converrebbe evitarlo? «Sì, sarebbe meglio ma capisco che ognuno cerchi di tutelare una sua proprietà. Purtroppo non è semplice la convivenza fra i vari animali, uomo compreso. Va detto che avevamo già soccorso cervi, caprioli e stambecchi impigliati ma era la prima volta che succedeva in una recinzione».

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