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TENTATO OMICIDIO

Coltellate al golf club, confessa il cuoco: «L’ho scambiato per un’altra persona...»

Paolo Baima, 52 anni, ha pugnalato al fianco un fornitore del ristorante che gestisce all'interno del circolo

«L’ho accoltellato perché non l’ho riconosciuto».

Così Paolo Baima ha spiegato l’aggressione a Gabriele Siviero, il 40enne che da anni portava il vino nella cantina del ristorante che Baima gestisce insieme alla moglie, al Golf Club Le Fronde di Avigliana. Pensava che fosse un intruso, qualcuno che non potesse stare nell’esclusivo locale con vista mozzafiato sulle montagne. Per questo gli è scattato qualcosa e, intorno alle 17 di venerdì, ha afferrato un coltellaccio da cucina. Poi ha colpito Siviero da dietro, pugnalandolo al fianco sinistro: Baima, già in cura per problemi psichiatrici, è stato arrestato per tentato omicidio. Il fornitore accoltellato, invece, è finito all’ospedale di Rivoli: operato nella notte, ora sta meglio e non è più in pericolo di vita. Per lui la prognosi è di trenta giorni.

Ieri mattina la vita al golf club con vista sulle montagne scorreva come qualunque altro sabato, con il parcheggio pieno di auto di lusso e tanti giocatori sul “green”. Anche al ristorante, fra pranzi e aperitivi, sembrava che nessuno parlasse della tragedia sfiorata il giorno prima: «E’ stato uno shock per tutti - ammette però Gaetano, il direttore della struttura - Non ci saremmo mai aspettati che potesse succedere una cosa del genere. Il ristorante è affidato in gestione ed è separato dal club, però Paolo e la moglie se ne occupano da 15 anni. Li conosciamo bene, lui è una brava persona e non pensavamo potesse arrivare a tanto». C’era anche Gaetano venerdì pomeriggio ed è stato lui a chiamare il 112, facendo arrivare l’ambulanza e i carabinieri. Cui Baima ha spiegato cos’era successo mentre veniva arrestato e portato in carcere: «Io sono riuscito solo a parlare con la moglie - riferisce l’avvocato del 52enne, Marco Pinato - Mi ha raccontato quello che è successo, lei non pensava che fosse grave perché non c’era molto sangue a terra».

Il legale parlerà col suo assistito nell’udienza di convalida dell’arresto, prevista per lunedì: «Baima è un “gigante buono”» aggiunge Pinato. Il 52enne, però, soffre di una patologia psichiatrica tenuta sotto controllo grazie a farmaci e visite. E, in certe condizioni di stress, c’è il rischio che abbia degli scatti: in passato ci sono già stati degli episodi simili, con aggressioni finite in ospedale. Ma non erano mai state così gravi.

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