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La storia

Dopo 50 anni torna il "galucio”: «La tradizione rivive a tavola» - IL VIDEO

Panetterie e pasticcerie produrranno lo storico dolce a forma di galletto. Ecco cos'è

Un po’ bianco e un po’ caramellato, come la focaccia che qui è la regina dei dessert, ma più spiritoso, con la cresta e le piume. A Chieri, è tutto pronto per fare ripartire la produzione del “Galucio ‘d Cher”, il dolce a forma di galletto che fino agli anni Settanta si trovava in tutte le panetterie e le pasticcerie della cittadina. Era un prodotto della tradizione, amato soprattutto dai più piccoli. Poi più niente: dimenticato con il passare nei decenni, rimasto un ricordo nella mente di chi oggi è adulto e, anni fa, era abituato a gustarne uno tutti i giorni all’uscita da scuola.

L'idea

L’associazione Carreum Potentia, nei mesi scorsi, ha lanciato l’idea di tornare a sfornarlo, stabilendo un disciplinare per concordare come produrlo. Hanno aderito dieci esercenti tra Chieri (bar Victor 37, panificio Paiola, pasticceria Avidano, pasticceria Buttiglieri, pasticceria Dolci&Dolci, pasticceria Savio), Andezeno (panetteria Coppo, panetteria sotto i Portici), Pino (panificio Il vecchio forno) e Poirino (pasticceria Orchidea), pronti a servirlo da sabato 26 ottobre. Intanto questa sera, martedì, l’auditorium Leo Chiosso di Chieri (via della Conceria 2) ospita una serata di presentazione del progetto che intreccia cultura, tradizioni ed enogastronomia.  Si inizia alle 21 ed è prevista anche una degustazione del “Galucio” (ingresso libero).

Colazione o dessert

Il dolce può essere consumato come dolce da colazione o dessert, a merenda e anche abbinato a Malvasia o Vermouth. In passato veniva anche prodotto a forma di bambola e di carabiniere. Per produrlo bastano gli ingredienti per fare il pane, con l’aggiunta di burro e zucchero (semolato semplice o caramellato). È nato come ricetta di recupero, per “riciclare” l’impasto avanzato dalla produzione delle pagnotte.

Tra le panetterie più famose per il “Galucio”, c’era la Rocca di via San Giorgio 1, aperta fino al 1976 a pochi passi dall’asilo e dalla scuola elementare Sant’Anna. Tutti i pomeriggi, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, facevano tappa qui decine di bambini al termine delle lezioni, accompagnati dai genitori. Il Comune di Chieri ha patrocinato l’iniziativa di riscoperta del “Galucio”, in collaborazione con il Ciofs, il Consorzio Freisa di Chieri, il Distretto del Cibo del Chierese e del Carmagnolese e il Fenera Chieri ‘76.

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