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LA VOCE DEI CITTADINI

Cantieri, San Salvario si ribella: «Sindaco, ora basta sprecare i nostri soldi»

Chi abita in zona si sente prigioniero dei lavori in corso, chi deve venire a lavorare non trova parcheggio. «Il piano del Comune? Una caz...»

San Salvario è ostaggio dei cantieri: asfaltature, nuove isole pedonali, lavori per il teleriscaldamento. Tutti lavori partiti insieme per far impazzire chi frequenta il quartiere. O vuole soltanto parcheggiare nei pochi posti che sono sopravvissuti all’arrivo degli operai “mandati” dal Comune o da Iren.

Via agli scavi
L’ultimo cantiere, in ordine di tempo, è quello per il teleriscaldamento: a partire da ieri mattina, praticamente metà dei parcheggi di corso Marconi sono stati occupati da ruspe, macchine movimento terra e camion cassoni roccia. Su entrambi i lati della strada. E i posti per le auto sono stati praticamente cancellati da scavi e asfaltature, con i conducenti costretti a girare al largo o a cambiare strada. O a fermarsi su strisce pedonali, stalli riservati o nelle aree vietate a causa dei cantieri, prontamente “notati” da polizia locale e ausiliari del traffico. Anche perché, durante la giornata, il viale è stato addirittura bloccato per consentire agli operai di lavorare. Fino a quando? I cartelli non lo dicono ma si limitano a dire “dal 12 aprile fino a fine lavori”.

Largo ai pedoni
Questi cantieri si aggiungono a quelli per realizzare le nuove isole pedonali in un quartiere già nella morsa della movida, tanto che un gruppo di residenti ha fatto causa al Comune di Torino per gli schiamazzi notturni di chi frequenta i locali fino a tarda sera. A metà marzo sono partiti i lavori di rigenerazione e riqualificazione urbana dell’area vietata alle auto di via Principe Tommaso, tra le vie Silvio Pellico e Baretti. Anche lì, come in via Marconi, fioriere e panchine sostituiranno i posti auto. Per la “gioia” di chi vuole sostare vicino casa, l’ufficio o il negozio. I nuovi spazi pedonali dovrebbero essere soprattutto a servizio dei ristoranti e dei bimbi delle scuole. Ma residenti e lavoratori dubitano che questi interventi producano i risultati sperati dagli enti pubblici.

La rabbia della gente
Federica, dalla sua auto, racconta di aver passato 15 minuti per trovare un posto per l’auto: «E sono stata fortunata, ci sono giorni in cui serve molto di più. Da quando ci sono tutti questi cantieri è diventato impossibile girare in questa zona». Confermano Corrado e Maria Teresa, che a San Salvario ci vivono: «Noi siamo stati prigionieri del cantiere nel nostro palazzo, almeno ci siamo liberati di quello. Però ci sono tutti gli altri: in strada spaccano e rispaccano di continuo, tra via Marconi e le isole pedonali. Ovviamente i cantieri vanno fatti e servono per migliorare il quartiere. Ma così diventa impossibile, siamo ostaggio di tutti questi lavori. Si impazzisce a girare e cercare parcheggio. Eppure non sistemano mai i marciapiedi». A ruota interviene Cira Calderone, che abita in via Principe Tommaso: «Anziché spendere soldi così, inutilmente, dovrebbero rattoppare le buche o fare uno dei tanti lavori di cui c’è bisogno in città: io sono una ciclista e so quanto si rischia a rompersi l’osso del collo. Sono tutti sprechi di denaro pubblico».

Unica eccezione alla rabbia, è il pensiero combattuto della parrucchiera Maria Palmisciano: «Le mie clienti si lamentano di corso Marconi, dicono che è tutto fermo da un anno. Invece io affaccio sull’isola pedonale di via Lombroso: ero preoccupata per i lavori e per le loro conseguenze ma, alla fine, sono contenta del risultato».

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