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IL DOCUMENTO

Ecco i soldati "bionici" dell'Ucraina con le protesi realizzate a Torino

Il dottor Roberto Ariagno dell'Officina Ortopedica Maria Adelaide racconta le storie di Roman, Mykola, Ruslan e Mykhailo: i quattro soldati ucraini ai quali sono state applicate protesi bioniche di ultima generazione dopo le gravi lesioni subite nel conflitto

Comincia da Torino la nuova vita dei soldati “bionici” che hanno perso un arto in Ucraina e lo hanno recuperato grazie alle innovative protesi messe a punto dall’Officina Ortopedica Maria Adelaide. «Il progetto - spiega il dottor Roberto Ariagno - nasce come collaborazione con Superhumans, un centro ospedaliero dedicato alla protesizzazione alla riabilitazione fisica e psicologica di coloro che hanno perso degli arti per cause di guerra» Dall’inizio del conflitto in Ucraina, infatti, ci sono circa 10mila amputati nuovi «Questa è la stima ed è una mole incredibile di persone da riabilitare. Siamo stati a Leopoli il 14 di aprile. Quando c’è stata l’inaugurazione di questo centro e in quell’occasione abbiamo visitato i primi quattro pazienti sono tre soldati e un civile che hanno perso gli arti superiori in diversi in diversi modi ma negli stessi contesti di guerra». Schegge di mine, esplosioni e tutto ciò che comporta una guerra. «A un mese di distanza circa questi ragazzi ci hanno raggiunto a Torino dove hanno trovato le protesi pronte per la fase di prova dei primi “test” e in questi giorni stiamo finendo le protesi e iniziando un percorso di addestramento all’uso. Il progetto ha visto la partecipazione della Fondazione Superhumans Center e dell’Officina Ortopedica Maria Adelaide. La scorsa primavera, dopo soli otto mesi, il primo centro protesico Superhumans a Leopoli era pronto ed è stato inaugurato alla presenza della “first lady” Olena Zelenska. Proprio in quella occasione è nata la collaborazione con Torino e la sola azienda italiana che ha messo a disposizione i migliori specialisti al mondo.

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