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La cerimonia

Un premio per Mattia, il ragazzo che ha preso la bambina al volo: ecco cos'ha detto (IL VIDEO)

Il Consiglio regionale ha consegnato una targa ad al 37enne Aguzzi: «La condividerò con Emilio, il vicino che mi ha avvisato»

«Grazie di questo premio ma continuo a pensare che chiunque, al mio posto, avrebbe fatto lo stesso. E bisogna premiare anche Emilio, il vicino che ha urlato e ha attirato la mia attenzione».

Mattia Aguzzi è un eroe per tutti, anche per la Regione che stamattina gli ha donato una targa per «riconoscere il suo gesto straordinario e l'alto senso civico dimostrato», come riportato dal presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia. Eppure Aguzzi continua ad alzare le spalle e a pensare di non aver fatto nulla di speciale alle 10.50 del 26 agosto.

Quel giorno la piccola Frida, che ha compiuto 4 anni in questi giorni, ha approfittato di un momento di distrazione dei genitori per sgattaiolare sotto le tapparelle e uscire sul balcone al quinto piano. Dov’è prima rimasta appesa e poi è caduta per oltre 15 metri, salvandosi grazie alla fortuna e alla prontezza del passante che l’ha presa al volo, il 37enne Aguzzi.

La premiazione si è svolta stamattina a Palazzo Lascaris, storica sede del Consiglio regionale: «Ci tenevamo a dare questo riconoscimento, è un punto d'orgoglio dopo tutti gli eventi tragici di queste settimane - considera Allasia - A Caselle una Freccia tricolore ha tolto la vita una bimba di 5 anni, in via Nizza un'altra bambina si è salvata perché c'era un eroe moderno che passava di lì per caso e non ha esitato a rischiare per prenderla al volo. E' giusto, oltre a ricordare le tragedie, celebrare le storie a lieto fine».

Per questo la Regione ha consegnato ad Aguzzi due libri, la bandiera del Piemonte, la targa e due spille: la seconda andrà a Emilio, il ragazzo che ha urlato alla vista della bimba appesa e ha attirato l'attenzione di Mattia. Che non perde occasione per ringraziare questo secondo eroe rimasto nell'ombra: «Ringrazio per questo onore e lo condivido con chi mi ha permesso di salvare la bambina - riflette il 37enne, che vive a Torino ma lavora in una banca di Mondovì - In queste settimane colleghi e amici mi hanno applaudito e hanno scherzato chiamandomi eroe. Ma, soprattutto, in tantissimi mi hanno scritto sui social per farmi i complimenti: mi ha fatto piacere, li ho ringraziati tutti uno per uno. La cosa più importante è che lei stia bene, non l'ho più incontrata negli ultimi giorni ma spero che ci sarà occasione di un altro abbraccio».

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