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La storia

Sopravvive a un investimento e a 99 anni scrive tre libri sulla fede e sulla religione - IL VIDEO

Lilia Falco ha rischiato di perdere una gamba: «E da quel giorno qualcosa è cambiato»

Sopravvivere a un investimento terribile e arrivare a scrivere, alla soglia dei 100 anni, tre libri.

Seconda di sei fratelli, Lilia Falco, nata a Saluzzo il 16 dicembre 1924, fin da bambina ha sviluppato una profonda spiritualità, che l’ha spinta a scrivere sulla fede cristiana. Lilia, venerdì sera, ha presentato i suoi tre libri sulla religiosità presso la libreria San Paolo. Racconta che a sette anni, il giorno della sua prima comunione, è svenuta «per la troppa emozione» prendendo l’ostia. Una scena che si è ripetuta spesso. «Mia mamma - dice Lilia con voce gentile -, mi ha addirittura portata dal medico, credendo fossi malata. Ma ero sana come un pesce».

Inizia così il suo rapporto intenso con la religione, che nel corso dei suoi 99 anni non l’ha mai abbandonata. Anzi. Trasferitasi a Torino, dopo aver lavorato come contabile nella ditta del padre, Lilia si è unita all’Apostolato della preghiera, di cui è diventata segretaria regionale, e all’associazione Legio Marie, dove ha insegnato catechismo e scritto per “Nell’azzurro in marcia”, giornalino ciclostilato da un gruppo di suore che abitavano sulla collina.

Una domenica pomeriggio, scendendo su via Maria Vittoria con il nuovo numero del giornale, Lilia viene investita. «Un brutto incidente - ricorda - ero moribonda». Ricoverata d’urgenza al San Giovanni Vecchio con una commozione cerebrale e fratture multiple, Lilia ha rischiato l’amputazione di una gamba. «I Padri Gesuiti dei Santi Martiri mi diedero anche l’estrema unzione - prosegue - ma chiesero di trasferirmi alle Molinette e di lasciarmi tranquilla». Forse un miracolo, ma Lilia si riprese completamente. Anche grazie ai ragazzi del catechismo, che attorno al letto di casa hanno recitato il rosario accanto a una Lilia convalescente.

«Ero preziosa per i Gesuiti», continua a raccontare Lilia, «così iniziai a collaborare con loro». Per loro scriveva. Una passione, quella per la scrittura e la religione che si rafforza dopo l’incidente e che nel 2022 l’ha portata a scrivere il suo primo libro. “Venerabile Egidio Bullesi (Bullessich). Il Sacro Cuore di Gesù sorgente di apostolato”. Nel 2023 arriva la sua seconda opera: “Venerabile Giuseppe Picco”, scritta dopo uno studio «di più di quarant’anni». L’ultimo libro riflette sulla bellezza della ricchezza del Sacro Cuore di Gesù. Lilia crede e scrive perché la lettura «può far aumentare la fede nelle persone», così com’è cresciuta la sua dopo quel pomeriggio del ’78.



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