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AL CAMPUS EINAUDI

La rabbia delle donne di Torino in marcia: «Siamo tutte Giulia!»

Sono centinaia in corteo per la 22enne uccisa a coltellate dall'ex fidanzato

Sono più di mille, quasi tutte ragazze giovanissime. E «incazzate», come ha urlato una di loro dal megafono prima di leggere i nomi delle oltre cento donne uccise da mariti e compagni nel corso 2023. Poi decine di messaggi, fumogeni e cori per ricordare l’ultima di loro, Giulia Cecchettin. Tra i cori più gettonati, «Ma quale Stato, quale Dio, sul mio corpo decido io» e «Siamo il grido altissimo e feroce delle donne che più non hanno voce».

È quanto sta succedendo in questi minuti nell’affollatissimo corteo contro la violenza sulle donne, partito dal campus Einaudi e diretto verso il centro di Torino. Il corteo è organizzato dal movimento femminista "Non una di meno". La manifestazione che, come spiegano le organizzatrici è "comunicativa", è aperta da uno striscione con scritto "Difenditi, infuria, manifesta: ci vogliamo vive". «Siamo scese in piazza con dolore e rabbia dopo la notizia dell'assassinio di Giulia - spiegano da Non una di meno - è la 105/a donna ammazzata da un uomo quest'anno. Non accettiamo i minuti di silenzio su quanto accaduto perché ancora una volta vogliamo lanciare in nostro grido altissimo e feroce, per Giulia e per tutte le sorelle che non ho più una voce». "Mai più vittime", è uno degli slogan. Nel pomeriggio al Campus le femministe si sono riunite in un'assemblea per preparare le iniziative per il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e le violenze di genere. All'ordine del giorno una manifestazione per sabato a Torino e la partecipazione al corteo di Roma e all'assemblea nazionale del 26 novembre. Il corteo attraverserà le vie del centro, per arrivare in piazza Castello.

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