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Funerali Reali

Addio a Vittorio Emanuele di Savoia, ecco chi c'era (e chi no)

Da Alberto di Monaco al Duca d'Aosta che ha deposto il drappo sulla bara. Il cordoglio del Papa

Teste coronate e non. Nobili e personalità dello spettacolo. Il tutto sotto il diluvio. Una Torino grigia e piovosa ha dato l’ultimo saluto a Vittorio Emanuele di Savoia, il “re senza corona” morto a 86 anni. «Un uomo straordinario, che mi ha dato l’amore che non ha ricevuto da suo padre», ha detto il figlio Emanuele Filiberto. «Papà amava Torino ed è giusto che l’abbia scelta per riposare per sempre. Adorava la cucina piemontese», ha aggiunto Emanuele Filiberto. Che sull’assenza del sindaco Lo Russo ha dichiarato: «Non mi riguarda e nemmeno lo conosco, per me contano i presenti».

Parterre de Roi

“Parterre de Roi” in piazza San Giovanni e per una volta il termine non è inappropriato, perché le personalità reali non sono mancate. A cominciare dal principe Alberto di Monaco, sceso da un suv Maserati e che ai flash si è prestato per un fugace saluto. E poi la regina emerita Sofia di Spagna, che ha voltato il capo solo quando i cronisti le hanno urlato in spagnolo «por favor, reina». Da una berlina Mercedes ha fatto capolino Leka Zogu, principe ereditario di Albania. E poi Rebecca Bettarini, moglie di un erede degli zar Romanov che però forse ha scambiato la cerimonia funebre per il festival di Cannes visto che ha “posato” per quasi un minuto sugli scalini del Duomo. Molto più sobrio Daniel McVicar, che non è un reale ma un attore, volto di Beautiful. Tra i “non nobili” alle esequie, Cesara Buonamici, conduttrice del TG5.

Ma il primo ad arrivare, quasi un’ora prima della cerimonia, è stato il rivale per eccellenza del figlio del “re di maggio”, Aimone d’Aosta, figlio del duca Amedeo. Vista la diatriba storica tra i due rami della Real Casa, non c’era da scommettere sull’arrivo di Aimone, che invece ha risposto presente posando anche il drappo reale sulla bara di Vittorio Emanuele. Presenti anche i pronipoti di Napoleone, Jean Cristophe Bonaparte, e Garibaldi, che si chiama anche lui Giuseppe come l’eroe dei due mondi. L’arrivo del feretro di Vittorio Emanuele di Savoia è stato accompagnato, oltre che dal figlio Emanuele Filiberto, anche dalla moglie Marina Doria. Appena dietro, Clotilde Coureau con le figlie Vittoria e Luisa. Tra i politici, presenti il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, l'europarlamentare Gianna Gancia e il senatore Roberto Rossi.

Il messaggio del Papa

La bara è entrata in chiesa sulle note dell’inno sardo e il vescovo Paolo de Nicolò nell’omelia si è soffermato sul dono della Sacra Sindone da parte dei Savoia al Duomo. «Vedere la partecipazione di autorità, case regnanti, associazioni monarchiche e di tantissimi amici testimonia il bene che Vittorio Emanuele ha saputo donare a quanti lo hanno conosciuto», ha detto monsignor de Nicolò. Durante la messa, Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, ha letto un messaggio di Papa Francesco: «Alla principessa Marina esprimo le condoglianze e invoco per lei e i famigliari il sostegno della speranza cristiana». All’uscita, Emanuele Filiberto ha baciato la bara del padre, per poi dare una stretta di mano ad Alberto di Monaco e lasciare il Duomo sotto la pioggia battente.

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