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IL FATTO

Allarme bomba a scuola, lezioni sospese e controlli con i cani anti esplosivo

Tutto è partito da una chiamata anonima da una vecchia cabina telefonica

«C'è una sostanza che esce dai tubi del riscaldamento». Poche parole, scandite da una voce giovanile dalla cornetta di una cabina telefonica: tutto fa pensare a uno scherzo, organizzato nel giorno di San Valentino. Anzi, a un modo utilizzato da generazioni di studenti per saltare verifiche e interrogazioni, visto che il giovane al telefono spiega che il problema riguarda l'istituto Grassi di via Paolo Veronese.

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Ma l'operatore del 112, il numero unico d'emergenza, non può correre rischi. E lancia l'allarme bomba, come già fatto due volte l'anno scorso, nel periodo in cui questo tipo di emergenze avvenivano praticamente un giorno sì e uno no.

Come nelle precedenti occasioni, anche stavolta è scattato il protocollo che prevede l'evacuazione immediata di studenti e insegnanti in attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine. Vigili del fuoco, polizia e carabinieri, con le unità cinofile anti esplosivo, hanno controllato in lungo e in largo l'edificio alla ricerca di sostanze pericolose ma non hanno trovato nulla. A quel punto l'allarme è rientrato e anche le lezioni sono potute riprendere regolarmente.

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