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Il caso

Quale futuro per la Gondrand?: «Ora basta con i supermercati» - IL VIDEO

L’edificio è stato demolito ma restano i dubbi legati alle progettualità

Quattro mesi dopo lo sgombero degli occupanti abusivi, e l’avvio delle prime demolizioni, è partito il toto-futuro sull’ex Gondrand di via Cigna. Da una parte ci sono i lavori che (seppur a rilento) stanno provando a riportare un pizzico di normalità in Barriera di Milano, dall’altra c’è un’emergenza degrado e droga, denunciato su queste colonne solo qualche giorno fa. Con i disperati che si sono spostati di qualche metro, occupando la vecchia piscina chiusa per colpa dei cantieri del Passante Ferroviario.

Quale futuro?

E cosa ne sarà dell’area che un tempo ospitava il vecchio stabilimento? Bella domanda. Più lunga sarà senza ombra di dubbio la progettazione. E la riqualificazione, cioè capire cosa sorgerà al posto della Gondrand, attualmente quattro mura in piedi per miracolo. Si tratta di un progetto in deroga al piano regolatore e sono in corso le valutazioni per la migliore destinazione d'uso, addio a quella industriale e passaggio a quella legata a commerciale e servizi. Nel quartiere, però, aleggia una grande preoccupazione: ossia la possibile costruzione, attorno ad aree verdi e negozi, di un altro supermercato. Ipotizzando si concretizzasse questa teoria, sarebbe il quarto nella sola via Cigna (dopo il Gigante, Eurospin e il vicino Lidl). Che dista davvero un isolato appena.

I primi “no”

Futuro che non piace nemmeno alla Circoscrizione 6. «Non è la soluzione che vogliamo - ha precisato il presidente del centro civico, Valerio Lomanto -. Ci auguriamo, intanto, che la riqualificazione parta quanto prima. Cancellando per sempre il degrado». Perplessità anche da parte del comitato spontaneo “Barriera di Milano Torino Nord”. «Il parco Sempione è terra di nessuno - accusa lo storico presidente, Angelo Martino -. Il rilancio è importante, ma il quartiere non ha bisogno di servizi. Non certo di un altro supermercato».

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