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Il reportage

Barriera di Milano, così i disperati si sono ripresi (di nuovo) l'ex piscina - IL VIDEO

La polizia ha sgomberato e denunciato 14 persone tre giorni fa. Ma sono già tornati dentro

Se ci si avvicina, si comportano da educati padroni di casa: «Hai bisogno? Cosa cerchi?». Peccato che siano residenti abusivi di un edificio liberato e occupato più volte: benvenuti nella ex piscina Sempione di via Cigna, dove in questi giorni il viavai di “residenti” è continuo. Basta restare lì davanti pochi minuti per veder entrare persone a piedi o in bicicletta. Qualcuno la lega fuori, altri la fanno passare dal varco nella recinzione e se la portano dentro per essere sicuri che nessuno gliela porti via. Poi si infilano anche loro dentro questo spicchio di città abbandonato da tempo. E, di conseguenza, diventata la casa di questi disperati: ci sono uomini di colore, ragazze giovanissime e magrissime, donne italiane di mezza età. Hanno preso possesso di questo spicchio di Torino, fra via Cigna, corso Venezia e via Gottardo.


In pratica la piscina Sempione e il vicino parco, come raccontiamo nella pagina accanto, hanno sostituito l’ex Gondrand come nuovo Tossic Park a Barriera di Milano. E gli sgomberi, ormai sempre più frequenti, si rivelano praticamente inutili: ce n’è stato uno il 25 giugno, con otto persone denunciate per invasione di edifici e la pulizia di vasche e spogliatoi dalle masserizie e dai rifiuti abbandonati. Ma, come avevamo documentato su queste pagine, due giorni dopo l’ex piscina era di nuovo occupata.

Tre settimane dopo, il copione si è ripetuto tale e quale: mercoledì il commissariato Barriera di Milano ha eseguito un nuovo blitz, ha denunciato 14 persone, ha richiuso gli accessi. Ma ieri pomeriggio era tutto come prima: lo dimostrano le foto qui sopra, che immortala due persone entrare dal varco nella recinzione e altre due già dentro in attesa. E non erano neanche le uniche. Peccato che siano diventati tutti invisibili quando, pochi secondi dopo, una pattuglia dei carabinieri ha fatto capolino nel piazzale da cui si accede al nuovo ingresso abusivo.

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