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Salone dell'Auto di Torino

Dongfeng: ecco come sono le sue auto e dove (non) le produrrà VIDEO

Il Courage in anteprima mondiale e la Box dalla ricarica superveloce, il costruttore cinese sfida l'ex Fiat

Il grande oggetto del mistero e della curiosità del pubblico - ma non solo - del Salone dell’Auto è certamente Dongfeng, il costruttore cinese ormai definibile “anti Stellantis”. Con cui il governo intrattiene dialoghi da tempo, per invogliarlo a venire a produrre in Italia, cui Regione e industriali propongono siti dismessi nel territorio torinese che sarebbero ideali per uno stabilimento. Uno, addirittura, è ancora di Stellantis: l’ex Maserati finito in vendita sul Web. Ma come sono le auto di questo costruttore da oltre 2 milioni di auto a livello mondiale e 56 miliardi di euro di fatturato?

A Torino Dongfeng ha portato la Box e la Voyah Courage, La prima una city car - segmento di Fiat 500 ma anche Panda - equipaggiata con un powertrain elettrico Mach E 10-in-1 che garantisce un’autonomia tra 330 e 430 chilometri con soli 30 minuti di ricarica super veloce. Design morbido e interni tecnologici sono le sue caratteristiche.

Il Courage del brand Voyah, la vera anteprima, è un SUV dal design distintivo - così lo definiscono - con alcuni elementi cui gli europei sono poco avezzi, come la griglia del radiatore illuminata interattiva, i fanali posteriori OLED e l’ampio cofano. All’interno, l’abitacolo si trasforma in un vero cinema, con illuminazione ambientale a 128 colori, guida assistita di livello 2 e sedili climatizzati e massaggianti.

Queste sono le due vetture che hanno attirato la curiosità dei torinesi, in via Roma, proprio nel momento in cui Stellantis porta sì le sue ultime novità, ma nessuna prodotta a Torino. C’è solo la Fiat 500e, i cui insuccessi di mercato hanno portato all’attuale ennesima chiusura di mercato.

Dongfeng sarà la soluzione? Attenzione: i cinesi apriranno lunedì il primo concessionario, a Moncalieri, ma produrre è tutta un’altra faccenda. Al momento vendono 10mila veicoli in Europa e puntano ad arrivare a 30mila (quante ne produce Mirafiori lavorando solo sei mesi). E questo basterebbe per uno stabilimento qui in Europa o in Italia? Ma Lei, general manager di Dongfeng, ha detto che «al momento è presto per parlarne». In ogni caso, al momento, non sembra essere la panacea al male dell’automotive in Italia e pare difficile che aiuti a raggiungere quella soglia di un milione di veicoli desiderata dal ministro Adolfo Urso.

L’altra domanda, più generale e inquietante, riguarda il mercato: l’elettrico al momento è un flop, per tutti i costruttori. Molti, al Salone, in coda per i test drive ci hanno detto che non vedono l’ora di provare una Tesla o un’elettrica. Comprarle, però, è tutto un altro discorso.

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