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LA STORIA

Da uno scantinato alla Silicon Valley, la storia di Maria: tra intelligenza artificiale e yoga

La giovane imprenditrice ha lavorato - anche - per Tik Tok agli albori del colosso social

A soli 30 anni, Maria Lourdes Zollo ha già un curriculum che fa invidia a molti veterani del settore tecnologico. Oggi vive a San Francisco, ma la sua storia comincia lontano, tra Caracas e Parma, e si sviluppa attraverso una serie di esperienze che la portano a lavorare con alcuni dei nomi più importanti della tecnologia globale.
Nata da papà italiano e mamma venezuelana, Maria è arrivata in Italia a soli cinque anni. Cresciuta a Parma, a 14 anni scatta la scintilla: l’amore per internet. "Passavo ore al computer sognando di costruire una mia community", racconta. Eppure, il suo percorso non è stato lineare: iscritta al liceo classico, viene bocciata. "Ho imparato presto che il fallimento fa parte della vita. Da lì puoi riemergere, in altre forme", dice oggi, con una serenità che riflette la sua visione pragmatica del successo.


A 22 anni, Maria si trasferisce a Londra per lavorare in una startup che di lì a poco cambierà il panorama dei social media: Musical.ly, la piattaforma cinese oggi conosciuta come TikTok. "Eravamo solo quattro persone a Londra, e dieci tra Los Angeles e Shanghai. Lavoravamo in uno scantinato. Io mi occupavo di capire come far crescere la nostra community e posizionare gli utenti nel prodotto. All'epoca, ero giovanissima e con tantissime responsabilità, ma mi divertivo". Quello che Maria e il suo team non immaginavano era il successo esplosivo che avrebbe avuto la piattaforma. "Quando ho visto sempre più utenti creare contenuti, ho pensato: forse crescerà davvero". E aveva ragione. TikTok è oggi uno dei social più influenti del pianeta. Ma Maria non si è fermata qui. Dopo l’esperienza con Musical.ly, ha lavorato con Squad, una startup di co-watching poi acquisita da Twitter, e ha collaborato con Tencent, il gigante cinese dei videogiochi.


Nonostante la sua impressionante carriera, Maria mantiene una visione olistica della vita, critica verso la mentalità "workaholic". "Il modo in cui viviamo è sbagliato. Dedichiamo troppo tempo al lavoro, spesso allontanandoci da ciò che conta davvero", confessa. Nonostante sia lei stessa un "paradosso", con un’agenda fitta e in continua attività, Maria cerca l'equilibrio. "Dentro di noi ci sono energie opposte, Yin e Yang. Dobbiamo bilanciare l'iperattività con una pace interiore". Per questo, la meditazione e lo yoga sono diventati pilastri del suo stile di vita.
Ma la vera rivoluzione arriva con Bee, un device di intelligenza artificiale che ha sviluppato. "Bee vive con noi, ascolta le nostre conversazioni, impara i nostri gusti e ci aiuta a vivere meglio".

Si tratta di un piccolo bracciale con 60 ore di batteria, in grado di fare molto più che registrare suoni. "L’intelligenza artificiale può restituirci tempo, liberandoci dalle piccole distrazioni quotidiane, come rispondere a e-mail o prenotare un ristorante". Tuttavia, Maria tiene a precisare: "Il controllo resta sempre nelle nostre mani. Un semplice pulsante basta a spegnere il dispositivo".
Maria Zollo è più che una giovane imprenditrice di successo. È una visione incarnata, una pioniera che guarda avanti, ma con una profonda consapevolezza di quanto sia importante mantenere l'equilibrio tra progresso e benessere personale. Sarà protagonista di alcuni talk all'Italian Tech Week alle OGR di Torino, dove, senza dubbio, ispirerà una nuova generazione di innovatori con la sua storia.

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