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il caso

Palazzo di Pozzo Strada senza ascensore da aprile 2024: «Siamo prigionieri a casa nostra»

Da quasi un anno gli inquilini sono costretti a fare le scale: «Hanno impiegato meno tempo a ricostruire il ponte Morandi»

Lidia Mazzacurati ha 97 anni, abita al quarto piano e non esce da Natale. «Sono andata a pranzo coi famigliari, per il resto vivo da reclusa. Mia figlia mi portava la spesa, ma è stata operata all’anca. Per fortuna ci sono i vicini». E come la 97enne Lidia, tutti gli altri inquilini al civico 26 di corso Brunelleschi vivono un incubo. L’ascensore, bruciato in un incendio il 16 aprile 2024, non è mai stato ripristinato. Un rogo scoppiato alle due di notte nel condominio di Pozzo Strada che si affaccia sul mercato. Otto piani per sedici famiglie. Aveva preso fuoco la pulsantiera per un cortocircuito, i pompieri avevano domato l’incendio ma l’ascensore non è più stato sostituito. A conti fatti, gli inquilini da quasi un anno sono costretti a usare le scale. Un vero calvario. Josette Sorasio, che ha 87 anni e vive al sesto piano, racconta: «A forza di fare le scale a piedi, ho male al ginocchio».

Le proteste non mancano, soprattutto in forma scritta. Carlo Gregorio, arzillo 93enne residente all’ultimo piano, l’ha presa con ironia, affiggendo un biglietto all’ingresso. “Ho 93 anni, chissà se vedrò ancora l’ascensore funzionare. E’ dal 16 aprile 2024 che non c’è più e io sono prigioniero in casa. Hanno impiegato dieci mesi per ricostruire il ponte di Genova, e per sostituire un ascensore?”. Ma c’è anche un secondo biglietto, non firmato e datato 10 gennaio, dunque pochi giorni fa. “Tra pochi giorni saranno nove mesi senza ascensore. Questo stabile è abitato da anziani e da giovani. Non abbiamo nemmeno quel minimo di sollievo di vedere i lavori in corso”.

Come mai un ritardo del genere? Lungaggini burocratiche, specie per le pratiche assicurative, ma non solo. «Il contratto per i lavori è stato firmato a luglio, quando abbiamo avuto l’indennizzo - spiega l’amministratore, Luca Giacumbo - e l’ordine è partito a settembre. Bisognava mettere poi un intonaco antincendio, le misure prese erano errate e il lavoro è finito a dicembre». Nel frattempo la Codebò procedeva ai lavori. Fuori un cartello recita “ottobre 2024” come inizio operazioni, data non rispettata. L’amministratore ha però comunicato le novità agli inquilini: «Il 10 febbraio consegnano i materiali e tra fine marzo e inizio aprile avremo l’ascensore nuovo».

Anche perché i residenti battono il tempo. Sempre all’ingresso, dove c’è un calendario scritto a penna che parte dalla notte del rogo, il 16 aprile 2024. Al 16 gennaio 2025, l’ascensore non c’è. “Giusto per ricordare i tempi”, la scritta sul muro.

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