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Il caso

Scuola Holden al centro delle polemiche: rimosso un video promozionale dopo critiche sui costi e sul tono comunicativo

Le reazioni partono da una testimonianza virale di un’ex allieva e si estendono alla strategia comunicativa dell’istituto torinese

La Scuola Holden di Torino, fondata nel 1994 e nota per i suoi corsi di storytelling e narrazione, è recentemente finita al centro di una controversia online legata alla pubblicazione e alla successiva rimozione di un video promozionale apparso sui suoi canali social. Il contenuto, destinato a celebrare la fine del percorso formativo degli studenti, si apriva con la domanda “Spesi bene questi 20k?”, alludendo al costo complessivo del percorso biennale, pari a circa 20.000 euro. A questa domanda rispondevano genitori e nonni con toni ironici, tra battute affettuose e riferimenti personali, che però sono stati interpretati da molti utenti come segnali di un atteggiamento elitario e distante.

Il video è stato rimosso in meno di 24 ore a seguito delle numerose critiche ricevute. Il contenuto era stato pubblicato pochi giorni dopo la diffusione di una testimonianza critica di un’ex allieva, che si firma con lo pseudonimo Kants Exhibition. La studentessa, che ha frequentato la scuola tra il 2018 e il 2021, ha reso pubblica una riflessione articolata sul proprio blog, accompagnata da post su Instagram e TikTok. Il suo contributo ha generato ampio dibattito, superando le 500.000 visualizzazioni e ricevendo centinaia di commenti, sia a sostegno che critici.

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Le osservazioni sollevate dall’ex allieva riguardano principalmente il rapporto tra costi e risultati effettivi del percorso formativo, la trasparenza dell’organizzazione didattica e l’accessibilità dell’offerta formativa. In particolare, si fa riferimento alla mancanza di un piano didattico pubblico e a una valutazione basata su dinamiche informali. Inoltre, viene messa in discussione l’effettiva spendibilità del titolo conseguito, che non è legalmente riconosciuto.

Il video promozionale è stato interpretato da molti come una risposta indiretta alle polemiche in corso, ma il tono ironico ha sollevato ulteriori critiche, soprattutto per la percezione di disconnessione con le problematiche sollevate. Sui canali social dell’istituto sono comparsi numerosi commenti che evidenziano malcontento, con accuse di classismo e richieste di maggiore trasparenza. Alcuni utenti hanno sottolineato come il tono scelto non contribuisca a un confronto costruttivo, mentre altri difendono l’istituto evidenziando l’unicità dell’offerta formativa e la libertà comunicativa.

Interpellata sulla vicenda, la Scuola Holden ha scelto di non rilasciare dichiarazioni, limitandosi a comunicare l’intenzione di concentrare l’attenzione sulla cerimonia conclusiva dell’Academy, svoltasi il 27 giugno. Al momento non risultano ulteriori comunicazioni ufficiali in risposta al dibattito generato.

La vicenda solleva interrogativi sul rapporto tra formazione creativa e sostenibilità economica, sull’efficacia della comunicazione istituzionale nel contesto digitale e sulla capacità degli enti formativi privati di rispondere alle critiche pubbliche in modo trasparente e inclusivo.

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