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Il caso

Montaruli contro il manuale di storia nel liceo a Torino: "La faziosità è evidente e preoccupante"

La polemica sollevata dalla deputata: “Così si manipola la verità davanti agli studenti”

Montaruli contro il manuale di storia nel liceo a Torino: "La faziosità è evidente e preoccupante"

Una nuova polemica sul fronte scuola e politica si è accesa nei giorni scorsi, quando la deputata torinese Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha annunciato un’interrogazione parlamentare sul contenuto di un manuale di storia contemporanea adottato in diversi licei italiani.

Nel mirino c’è il terzo volume del libro "Trame del tempo" (edizione LaTerza), dedicato al Novecento e ai primi decenni del XXI secolo, utilizzato – secondo quanto emerso – in istituti superiori di Torino, Milano e Roma, tra cui il liceo Amaldi della Capitale, il Carducci e il Parini di Milano, e alcuni licei torinesi.

Il punto critico riguarda il modo in cui il libro descrive l’ascesa dell’attuale governo e, in particolare, il legame tra l’odierno partito Fratelli d’Italia e l’eredità del fascismo storico. Un passaggio del testo presenta un'interpretazione marcatamente critica delle misure adottate dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, con riferimenti anche a inchieste giornalistiche e contesti ideologici.

Secondo la deputata Montaruli, si tratterebbe di contenuti inaccettabili in un contesto scolastico, non per l’esistenza di un dibattito storico, ma per l’evidente assenza di pluralismo e neutralità nella narrazione. Interpellata direttamente sull’argomento, Montaruli ha dichiarato: «Sono rimasta basita. Uno può avere delle opinioni, però questo è troppo. Se questa è la storia che insegniamo ai ragazzi, allora dobbiamo porci delle domande serie su che tipo di cittadinanza stiamo formando».

A far discutere non è solo il contenuto, ma il fatto che sia stato inserito in un manuale scolastico, e quindi presentato agli studenti come parte della formazione ufficiale. «L’aperta faziosità del testo – ha aggiunto la deputata – è a senso unico, e il fatto che sia adottato in più scuole lo rende un problema diffuso, non un caso isolato». Secondo Montaruli, sarebbe in gioco non solo la libertà di espressione, ma anche la responsabilità educativa della scuola pubblica. «C’è un tentativo palese di manipolazione della verità. Dire che siamo arrivati al potere grazie ai voti dell’estrema destra, o accostare il nostro partito a dinamiche come le deportazioni, è qualcosa che va ben oltre la legittima critica politica». Da qui la richiesta al Ministero dell’Istruzione di verificare la diffusione del manuale e di valutare eventuali provvedimenti: «I ragazzi sono abbastanza intelligenti da capire che le pagine in questione sono, di fatto, un manifesto ideologico travestito da storia. Questo non ha nulla a che fare con l’insegnamento critico e libero».

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