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L'evento

Inaugurato a Torino il murale dedicato a Giulia Cecchettin: "Il cielo oggi piange per lei"

Questa mattina svelato il murale che commemora la figura della studentessa uccisa dall'ex fidanzato a novembre 2023

"Gino l'ha scelto perché questo murale pone delle domande e dà delle risposte. Le famiglie, passando, vedranno il murale e magari i bambini chiederanno chi era Giulia. Così nasceranno nuove conversazioni, nuove consapevolezze". Il presidente della Circoscrizione 6 Valerio Lo Manto a parlare, in uno degli angoli più vivaci e multietnici della città, a corso Vercelli 124, angolo via Desana, dove questa mattina è stato inaugurato il murale dedicato a Giulia Cecchettin, la giovane studentessa veneta vittima di femminicidio nel novembre 2023, ad appena 22 anni. L’opera, realizzata nell’ambito del festival “Women & the City”, porta il titolo tratto dal diario personale di Giulia: “Questo non è amore”.

Un gesto simbolico e corale che ha visto la partecipazione di istituzioni, scuole, artiste, cittadine e cittadini uniti da alcune studentesse della scuola media dell’IC Ennio Morricone, che hanno partecipato con letture, riflessioni e una poesia: "Se domani non torno", di Cristina Torre Cáceres. "Non è una poesia, una richiesta d'aiuto. Un atto d'accusa alla violenza", sostengono le ragazze. Il messaggio è potente: fare memoria, fare rumore, fare educazione. A partire dai luoghi, dai colori, dalla scuola.

L’idea nasce dall’associazione Torino Città per le Donne, promotrice del festival in collaborazione con Torino Creativa, Avvalorando, il Comune di Torino e con il contributo di Aics Torino e della cooperativa Barbara B.
A realizzare il murale è stato lo street artist torinese Berny Scursatone, sulla base del bozzetto ideato da Nina Gruppi, studentessa della 5ªA Arti Figurative del Primo Liceo Artistico di Torino, selezionato direttamente dal papà di Giulia, Gino Cecchettin. Tutti i bozzetti creati saranno raccolti in un video donato alla Fondazione Giulia Cecchettin.

Mentre la parete è stata generosamente messa a disposizione da Donatella Barale, proprietaria dello stabile. "L'avevano "corteggiata" in molti, ma quando mi è stata presentata quest'idea, ho capito che era quella giusta", ha affermato Barale. Tra i docenti coinvolti: Daniele Alonge, docente di Discipline Plastiche, e Giuseppina Marchetta, insegnante di Italiano e scrittrice.

Un vero atto d’accusa contro la violenza, ma anche una poesia urbana che parla a chi passa, e chi guarda.

All’inaugurazione sono intervenuti anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, l’assessora Carlotta Salerno, il presidente di Circoscrizione Lomanto, la presidente di “Torino Città per le Donne” Antonella Parigi, e rappresentanti delle istituzioni regionali, come le consigliere Gianna Pentenero e Nadia Conticelli.

"Questo ci mostra un bisogno: quello di non rassegnarci. Le istituzioni devono creare le condizioni perché, già a scuola, si impari a distinguere quando amore non è amore", ha affermato il sindaco. Mentre l'assessora Salerno ha aggiunto: “Alla scuola chiediamo di non arretrare sull’educazione affettiva. Le bambine e i bambini vanno accompagnati. Solo così potremo crescere donne forti, capaci di dire no alla violenza.” Concetto che rimarca anche la giovane studentessa Nina Gruppi. "E' importantissimo - continua Gruppi - che certi comportamenti sono violenti e tossici e non rappresentano l'amore".

La volontà di posare il murale nel quartiere Barriera di Milano non è stata casuale. È uno dei quartieri più giovani, più colorati, più densi di vite e culture. Proprio qui, lo spazio davanti al murale vuole diventare un “pensatoio”, un punto di partenza per eventi, riflessioni, incontri sul tema della violenza di genere.

L’inaugurazione si è svolta in una giornata di pioggia, come se il cielo stesso partecipasse al lutto e alla memoria.
Ma il colore del murale, e il gesto collettivo che l’ha reso possibile, restano come testimonianza viva.

La cerimonia termina, infine, con quello che voleva Elena Cecchettin: un po' di rumore per Giulia.

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