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A Chieri box Atc rifugio di disperati, ora si prepara lo sgombero

Le autorimesse di via Lombroso sono state dichiarate inagibili da molti anni

In quelle autorimesse nessuno dovrebbe mettere piede, visto che le hanno dichiarate inagibili anni fa. Invece sono diventate un ricovero di senzatetto, tra rifiuti abbandonati, giacigli di fortuna e l’ombra dello spaccio.

Chieri, palazzine popolari di via Lombroso. Dall’Atc (Agenzia Territoriale per la Casa), che le gestisce, negli scorsi giorni è arrivato l’ultimatum: «Siamo pronti a sgomberare i locali comuni, come abbiamo già fatto in diversi complessi di Torino». I tecnici dell’Agenzia l’hanno annunciato al termine di un sopralluogo con l’assessora alle politiche sociali Raffaela Virelli e un tecnico del Municipio.

Nonostante l’inagibilità, per introdursi in quegli spazi interrati basta affacciarsi sul cortile e scendere una rampa di scale. Ecco una lunga serie di box auto, con muri e pilastri in cemento coperti da una distesa di murales. Alcuni sono sgargianti, realizzati di recente. Altri sono ormai scoloriti. Non è un mistero che ci sia un grande via vai di giorno e di notte. Si vedono rifiuti abbandonati in più punti. Un forte puzzo avvolge tutti gli spazi, nonostante le numerose aperture verso l’esterno. Odore di urina, di immondizia. Accanto a un materasso abbandonato, un paio di scarpe e una coperta stropicciata testimoniano che c’è chi è abituato a dormire lì. L’Atc lo conferma: «Sono persone estranee al complesso, con bivacchi di fortuna».

All’alba del 10 agosto, proprio in via Lombroso, i carabinieri hanno organizzato un blitz antidroga: oltre due etti di hashish sequestrata, tre denunce e perquisizioni nei garage. Gli elementi raccolti dai militari fanno pensare che anche questi fossero teatro di spaccio. Ora l’Atc annuncia provvedimenti: «Stiamo programmando un’operazione di sgombero e pulizia. Di recente l’abbiamo già fatto in diversi complessi di Torino, per esempio in via Biglieri. Prossimamente toccherà a via Lombroso. Parallelamente, valutiamo misure di messa in sicurezza del piano interrato, per scongiurare occupazioni improprie».
Non è esclusa l’ipotesi di murare gli accessi. Non c’è modo di mettere a norma gli spazi, tornando a usarli come autorimesse? «Sarebbe la soluzione preferibile, ma occorrerebbero molte risorse» è cauta Virelli.

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