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Dietro le quinte
03 Luglio 2023 - 16:59
Gli ultimi dettagli stanno per essere definiti. Il posizionamento delle 4.924 poltrone che il 4 luglio ospiteranno il pubblico (rigorosamente seduto, i live in piedi prevedono 9.500 persone) dei Simply Red, prima band a suonare per il Sonic Park Stupinigi 2023, le luci, i cavi elettrici.
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E, nel backstage dell’evento estivo più atteso in Piemonte, le cose non cambiano. I camerini che ospiteranno le otto star internazionali e nostrane, da oggi al 13 luglio, sono piccole zone comfort in cui non mancherà proprio nulla. Ma, infondo, è giusto che sia così dato che il festival andrà in scena all’interno di una delle location più austere del Torinese, quella Palazzina di Caccia appartenuta ai Savoia che fa da sfondo al meraviglioso paesaggio alle porte Sud di Torino. Un luogo che sarà presto sottoposto a una riqualificazione generale per la quale il Ministero ha messo a disposizione 25milioni di euro. Ed è proprio per l’immenso valore dell’area che da sempre gli organizzatori del Sonic, Fabio e Alessio Boasi, si impegnano affinché i concerti siano a basso impatto, perfettamente in linea con la location patrimonio Unesco.
L’area concerti, situata all’interno del giardino storico in cui i lavori sono già iniziati, sarà allestita anche in questa edizione tra esemplari di querce e carpini dove si aprirà un vero e proprio villaggio di servizi food and beverage. Lo spettacolare palco di 300 metri quadrati che si affaccia sulla Palazzina di Caccia crea un immaginario unico capace di ammaliare, un’edizione dopo l’altra, tutti i big della musica. Eccoli, dopo i Simply Red, il 7 ci sarà Biagio Antonacci, l’8 Madame e Ginevra, il 9 Guè e Emis Killa, l’11 i Placebo, il 12 Sting e il 13 i Black Eyde Peas.
La storia di Stupinigi
La palazzina di caccia di Stupinigi è una residenza, originariamente adibita alla pratica dell'attività venatoria, eretta per i Savoia fra il 1729 e il 1733 su progetto dell'architetto Filippo Juvarra. Attualmente fa parte del patrimonio Unesco.
Formalmente la palazzina di caccia fu inaugurata da Vittorio Amedeo II alla festa di sant'Uberto del 1731 e da allora vi si tennero numerose battute di caccia. Tuttavia, la fabbrica fu terminata (nella sua fase juvarriana) solo con i lavori del triennio 1735-37, quando, fra l'altro, si concluse la decorazione degli appartamenti del re e della regina. A causa della guerra di successione polacca la vera inaugurazione del complesso alla vita di corte avvenne, però, nel maggio 1739, in occasione della visita a Torino del granduca di Toscana Francesco II, futuro imperatore del Sacro Romano Impero e fratello della regina di Sardegna Elisabetta Teresa.
È importante comprendere che, nel Settecento, Stupinigi non era una vera e propria residenza, nel senso di luogo in cui sovrani e corte si trasferivano per soggiorni più o meno lunghi. Come mostrano studi recenti, i sovrani sabaudi risiedevano a Torino solo per alcuni mesi, normalmente da Natale a Pasqua: dopo di che essi iniziavano a trasferirsi nel circuito delle residenze che circondava la capitale, alternando tali soggiorni a viaggi fuori dal Piemonte (soprattutto in Savoia e, più raramente, nel Nizzardo). Le loro residenze principali restarono sino a fine Settecento la Venaria e Moncalieri. Stupinigi era usata, normalmente, come palazzina di caccia, ed era luogo di brevi soggiorni, normalmente una o due notti al massimo[3]. Ciò spiega perché sino alla Restaurazione, Stupinigi non avesse un proprio governatore (come avevano, invece, Venaria e Moncalieri).
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