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Modello olandese per Torino Esposizioni: «Ecco come risolveremo i problemi di Torino»

Presentato il progetto di riqualificazione del "Padiglione Nervi" che ospiterà mostre, eventi e la "casa dei laboratori" del Politecnico in cui verranno realizzati modelli fisici e virtuali legati alla città. Proprio come accade nel laboratorio dell'Università di Delft

Laboratori per realizzare modelli architettonici fisici e virtuali, ma anche spazi per mostre ed eventi aperti alla città. Così il Politecnico di Torino lancia il progetto di riqualificazione del “Padiglione Nervi”, l’edificio attaccato al corpo principale del complesso di Torino Esposizioni che ospiterà invece la Biblioteca Civica. Nel progetto, del valore di 50 milioni di euro, finanziati a metà al Poli e metà dal Ministero, rientra anche la riqualificazione degli altri due edifici di ToExpo: il “Padiglione Sottsass” affacciato su corso Massimo a fianco della futura Biblioteca Civica, e il “Padiglione Nuovo”, adiacente al “Padiglione Nervi”, che verrà demolito e ricostruito con una facciata vetrata verso il Valentino. Entrambi gli edifici ospiteranno aule e laboratori didattici.

«Stiamo attendendo l’ok del Ministero al cofinanziamento e partiremo a breve con i cantieri, cominceremo con la realizzazione delle sei aule nel Padiglione Sottsass e poi tutto il resto fino al 2027, termine dei lavori» ha spiegato il rettore del Politecnico, Guido Saracco, durante la presentazione nel salone d’onore del Valentino. «Vogliamo ampliare - ha aggiunto - il concetto di “maker faire”, la fiera del saper fare».


Modello olandese
Il progetto del Padiglione Nervi si ispira al modello olandese del laboratorio dell’Università di Delft: «E’ un’officina democratica in cui professori e studenti collaborano passandosi i cacciaviti, vogliamo riproporre questo modello anche per Torino, mettendo a disposizione le nostre competenze alla Città in modo da poter risolvere i problemi» ha spiegato il professore del Dad, Giovanni Durbiano. «Penso ad esempio - sottolinea il docente - alla polemica dei viali di corso Belgio, o la malamovida, sono tutti temi che potrebbero essere affrontati in futuro all’interno del Padiglione Nervi che punta a diventare un la casa di tutti i laboratori, un luogo di scambio, politico, sociale e tecnico, in cui si confronteranno architetti, designer, ingegneri e cittadini». In che modo? «Realizzando prototipi fisici e digitali».


Come sarà?
«Il Padiglione Nervi è un gioiello architettonico e verrà preservato così com’è, con la volta in vista - ha spiegato Andrea Bocco, direttore del Dist -, sarà uno spazio unitario suddiviso in tre parti: un laboratorio per la costruzione di modelli con le stampanti 3d, un lab multimediale per i modelli virtuali, e una grande hall per mostre, eventi e spazi didattici».

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