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LA DIRETTA
01 Maggio 2025 - 09:38
È partito alle 9.40 il corteo del Primo Maggio a Torino, con circa 20mila di persone che hanno sfilato da piazza Vittorio Veneto in direzione di piazza Solferino dietro lo striscione “Uniti per il lavoro sicuro”. Ecco gli aggiornamenti in tempo reale:
ORE 11.45: i militanti presenti sul palco di piazza Solferino hanno acceso dei fumogeni e hanno bruciato le bandiere di Israele, Stati Uniti e Unione Europea. Fra loro anche bambini e ragazzi giovanissimi.
ORE 11.30: sindacati, politici e amministratori hanno lasciato piazza Solferino, “cedendo” il palco allo spezzone sociale. In questi minuti militanti e antagonisti hanno spostato le transenne per “prendersi la piazza” e rivendicare la “paternità” del Primo Maggio: “Se volete la guerra, andateci voi. L’unico posto in cui dobbiamo stare è in prima linea nella lotta. Per scuole, università, ospedali, servizi a misura di persona”.
ORE 10.30: ecco il messaggio del sindaco Stefano Lo Russo dal palco di piazza Solferino “Torino ha scolpito la propria identità nel lavoro. È una città forgiata dal sudore delle fabbriche, dalla creatività dei laboratori, dalla forza dei servizi. Ma questa città, come la conosciamo, non sarebbe mai esistita senza l’immigrazione. I miei nonni sono arrivati a Torino dal Sud, come tanti altri.
"L’immigrazione non è una minaccia: è stata ed è una risorsa. Senza di essa, Torino non sarebbe Torino. Sappiamo che l’immigrazione porta con sé sfide reali: culture diverse che talvolta si incontrano a fatica, incomprensioni e perfino conflitti. Eppure abbiamo sempre dimostrato che accogliere non è un optional: è la chiave per garantire sviluppo, coesione sociale e futuro”.
Prosegue Lo Russo: “Il tema di quest’anno è la sicurezza sul lavoro. E lo dico con forza: non si può morire per lavorare. Non si può accettare che nel 2025 si continui a contare morti sul lavoro come se fossero numeri inevitabili. La sicurezza non è un costo: è un diritto ma anche un investimento sul futuro. Non possiamo più accettare il modello liberista della performance a ogni costo, del “fare in fretta e sempre di più” che misura le persone solo per ciò che producono, e non per ciò che valgono. Questo modello ha consumato risorse, distrutto equilibri, generato disuguaglianze e insicurezze. Serve un’altra idea di comunità. Un patto tra imprese e lavoratori, ell’interesse del Paese. Ce lo hanno ribadito il presidente Sergio Mattarella e Papa Francesco, che ricordiamo con riconoscenza e commozione. Un Papa che ha saputo parlare ai lavoratori, ai poveri, agli ultimi; che ha ricordato al mondo che il lavoro non è una merce, e che chi lavora ha diritto a più di un salario: ha diritto al rispetto".
ORE 10.15: Al fondo del corteo spiccano due personaggi. Uno è un militante “travestito” da Donald Trump con le sembianze di un maiale, un altro porta in braccio un fantoccio raffigurante Giorgia Meloni con uno scudo, una clava e un cartello con critiche al Decreto Sicurezza.
ORE 10.10: "La prevenzione è una chimera spesso chiacchiera da convegno, slogan buono per ogni dramma che si ripropone. Mancano i controlli, Ispettorati e Spresal sono sotto organico, l'improbabilità di ispezioni se non ogni vent'anni producono impunità E questo governo appare particolarmente assente su tutta la linea. Salvo le promesse alla vigilia di ogni Primo Maggio". Così Federico Bellono, segretario generale Cgil Torino, nel sul intervento a nome di Cgil, Cisl e Uil sul palco del Primo Maggio. Bellono ha sottolineato che "i lavoratori sono per la pace". "Qualcuno stupidamente pensa che il riarmo possa rappresentare un'opportunità, un'alternativa, che la guerra in fondo è anche un'occasione di business", ha detto. "Dall'Ucraina alla Palestina la guerra porta solo morte e distruzione". "Torino attraversa una delle crisi industriali più profonde degli ultimi decenni, un dramma sociale a cui non si può rispondere con misure autoritarie come il decreto sicurezza, una crisi che ha provocato l'esplosione della cassa integrazione, la messa in discussione di una delle filiere più importanti come quella dell' automotive, non compensata dalla tenuta di altri settori pur importanti come quello aerospaziale".
ORE 10: Dichiara il segretario generale della UIL Torino e Piemonte, Gianni Cortese: "Oggi migliaia di persone sono scese in piazza per la Festa del lavoro che, quest'anno, è dedicata al tema della salute e sicurezza. Ricordiamo che, in Italia, ci sono oltre 1000 morti sul lavoro all'anno e nei primi due mesi del 2025 c’è stata una crescita del 16%. Bisogna investire in prevenzione e in informazione, ma occorre anche rafforzare il personale ispettivo, considerando che solo un’azienda su venti viene ispezionata e, nell’80% dei casi, emergono irregolarità. I problemi relativi alla sicurezza si affiancano a quelli dell'occupazione, sempre meno tutelata, più povera e precaria. Il tema del salario è diventato drammatico perchè l'Italia nell'arco di 30 anni ha perso addirittura il 3% di potere d'acquisto, a fronte di una crescita dei salari del 30% negli altri Paesi".
ORE 9.50: “Questo primo maggio vede al centro i temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche quello dei salari e delle retribuzioni come giustamente richiamato di recente anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - commenta il segretario della Cisl Torino-Canavese, Giuseppe Filippone -. Nonostante tutto quello che è successo in questi anni nel nostro territorio, in Piemonte e nel Paese ci sono ancora troppi morti sul lavoro. Dall’inizio dell’anno in regione sono morte sul lavoro e in itinere 13 persone, di cui 7 nella sola provincia di Torino. Per questo serve un “Patto della Responsabilità” tra tutti i soggetti coinvolti (sindacati, imprenditori, istituzioni) e più investimenti per rilanciare la prevenzione, la formazione e il controllo nei luoghi di lavoro”. Sul fronte dei bassi salari, Filippone ringrazia il capo dello Stato Mattarella per aver rilanciato un tema che al sindacato sta molto a cuore e che è quello del potere di acquisto delle retribuzioni: “Non lo scopriamo di certo oggi - aggiunge il segretario generale della Cisl Torino-Canavese - che siamo tra i peggiori in Europa per quanto riguarda i salari, che in questi anni sono rimasti fermi se non addirittura diminuiti a causa dell’inflazione. Come lo siamo anche sul fronte della produttività oraria. Per questo, come Cisl, condividiamo in pieno le parole del presidente Mattarella quando afferma che i salari inadeguati e insufficienti sono una grande questione per l’Italia e che va affrontata con la massima urgenza”.
ORE 9.30: il corteo è partito con in testa la banda della polizia municipale di Torino. Subito dietro sindaci e vertici dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, tra cui il primo cittadino di Torino, Stefano Lo Russo, e quelli di Rivoli, Grugliasco, Settimo e Collegno, Alessandro Errigo, Emanuele Gaito, Elena Piastra e Matteo Cavallone. Poi la presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo, gli assessori Chiara Foglietta e Mimmo Carretta e il consigliere regionale Daniele Valle. A chiudere il corteo, lo spezzone sociale con gli antagonisti di Askatasuna, No Tav e Pro Pal (scortato dalle forze dell’ordine). Sul loro camioncino sono appesi striscioni con le scritte “Governo, Regione e Comune complici del genocidio in Palestina” e “Confindustria si gonfia le tasche con il riarmo affamando chi lavora”. La città è “blindata” lungo il percorso, con strade chiuse e disagi.
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