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L'ALLARME

Strage di ricci in Piemonte: «Colpa del cambiamento climatico»

L'analisi di UniTo, Canc, centro "La Ninna" con l'aiuto di Monge: «Non trovano più il loro cibo in giro o vengono investiti»

Strage di ricci in Piemonte: «Colpa della cambiamento climatico»

I ricci stanno morendo a vita d’occhio tra cambiamento climatico e investimenti per le strade. A lanciare l’allarme è l’Università di Torino che sta studiando la vita e le malattie dei ricci di terra che popolano le campagne del Piemonte, su un campione di 160 ricci deceduti presso il Centro animali non convenzionali (Canc) di Grugliasco e nel Centro “La Ninna” di Novello dal 2018 al 2022.

Clima killer
«Molti dei ricci malati presentano problemi respiratori causati dai parassiti che albergano all’interno del loro cibo, ossia in lombrichi e insetti» spiega la professoressa Maria Teresa Capucchio del dipartimento di Scienze Veterinarie di UniTo e coordinatrice del progetto che insieme al team di ricercatori sta rilevando cause di questa moria anche legata al clima. «E’ possibile - spiega - che il cambiamento climatico abbia influito sul parassita presente nell’alimentazione del riccio, ma anche che questi animali stiano morendo a causa della distruzione dell’habitat dei ricci da parte dell’uomo: la mancanza delle prede di cui solitamente si ciba il riccio, spinge questa specie a nutrirsi di prede inconsuete, spesso ospiti di parassiti potenzialmente letali. In questi mesi - aggiunge la docente - sono in corso indagini istologiche e microbiologiche per verificare il potenziale ruolo degli agenti infettivi nel causare la mortalità dei ricci e nel contribuire al declino della loro popolazione».


Altra causa preminente della morte è rappresentata dagli investimenti. «Un problema sempre legato al cambiamento climatico: i ricci, così come molti altri animali, hanno la tendenza a spostarsi sempre più verso le nostre città correndo quindi un rischio maggiore di venire investiti per strada dalle auto» puntualizza Capucchio.
L’aumento del numero dei ricoveri al Canc di Grugliasco rappresenta un altro campanello d’allarme. «E’ possibile che sia aumentata la sensibilità delle persone nei confronti degli animali in difficoltà ma - sottolinea la docente - l’incremento di ricoveri, soprattutto in primavera e in estate, fa riflettere».


L’allarme del Centro: «Estinzione in 10 anni»
«I ricci - spiega Massimo Vacchetta, il medico veterinario che dirige il Centro Ricci “La Ninna” di Novello - sono animali considerati sentinella dello stato di salute di un ecosistema e il rapido declino di questa specie che vive sul pianeta da circa 15 milioni di anni è sintomatico del grado di devastazione che la razza umana sta causando al pianeta: la popolazione europea è calata del 70% in 20 anni». Un censimento recente italiano e piemontese non è ancora stato fatto ma è quanto mai evidente che la popolazione con le spine stia via via diminuendo. «Se non faremo nulla per fermare il declino di questa specie - chiosa il veterinario Vacchetta - i ricci si estingueranno in 10-20 anni. Se sono ad un passo dall’estinzione animali così comuni, i prossimi saremo noi». Il prossimo passo sarà quello di trasformare il Centro Ricci “La Ninna” nel primo ospedale e Centro di ricerca totalmente dedicato a questi piccoli mammiferi. Attualmente sono ospitati circa 200 esemplari: «Alcuni - spiega Vacchetta - resi disabili dall’attività dell'uomo (investimenti, ferite da decespugliatori e dai tosaerba robotizzati), altri recuperati in condizioni difficili a causa delle conseguenze del cambiamento climatico (impossibilità di andare in letargo, mancanza di prede per l’utilizzo massiccio di prodotti chimici in agricoltura, nei nostri orti e nei giardini)».


Il sostegno di Monge
Il Centro Ricci “La Ninna” ha ricevuto una bella e inaspettata sorpresa: l’azienda di pet-food Monge gli ha infatti donato un grande quantitativo di crocchette per il sostegno annuale dei ricci.
L’azienda, sita a Monasterolo di Savigliano, è attiva sin dal 1963 ed è rinomata per la qualità dei prodotti, l’impegno profuso nella ricerca cruelty-free e nella salvaguardia ambientale e della biodiversità, attraverso i progetti in cui si impegna, come quello in collaborazione con la Wildlife Initiative per la tutela del Gatto di Pallas.

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