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Il convegno

Scali ferroviari abbandonati, la nuova Torino parte dalla stazione del Lingotto

In 30 anni, secondo gli esperti di Sistemi Urbani, sono stati recuperati 6,6 chilometri quadrati di aree dismesse

La nuova stazione del Lingotto di Torino

La nuova stazione del Lingotto di Torino

In 30 anni sono stati recuperati 6,6 chilometri quadrati di aree dismesse. E oggi lo sguardo, dopo Porta Nuova e Porta Susa, è volto verso il Lingotto. E' quanto sostenuto dagli esperti di Sistemi Urbani durante i lavori del convegno "La Torino che verrà", organizzato nel capoluogo piemontese dalla società capofila del Polo Urbano del Gruppo Fs Italiane.

Recuperato il 5% del territorio

«La città di Torino è stata protagonista della rigenerazione delle aree dismesse. Dagli anni novanta in poi sono stati individuati circa 12 chilometri quadrati tra aree dismesse, inutilizzate e da trasformare, che rappresentano il 9% del territorio comunale. Ne sono state recuperate circa 6,6 chilometri quadrati cioè il cinque per cento del territorio comunale».

Lo ha affermato Mario Breglia, presidente di "Scenari Immobiliari", in apertura dei lavori del convegno "La Torino che verrà", organizzato nel capoluogo piemontese da Fs Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo Fs Italiane.

Breglia ha spiegato che «sono stati realizzati 3,7 milioni di metri quadrati di superfici edificate, di cui il 46 per cento residenze e il 54 per cento con funzioni terziarie e commerciali, più 3,6 chilometri quadrati di spazi e aree verdi», ha aggiunto.

«Rimangono da riqualificare 3,7 chilometri quadrati di aree, a cui vanno aggiunti 0,5 chilometri quadrati di aree ferroviarie. Le dimensioni della trasformazione torinese - ha concluso Breglia - sono analoghe a quanto accaduto a Milano, dove è stato recuperato il cinque per cento del territorio comunale, con dieci chilometri quadrati riqualificati mentre ne restano ancora nove da recuperare».

La vecchia stazione Porta Susa tra le aree oggetto di rilancio

La stazione del Lingotto

Torino Lingotto rappresenta una grande opportunità di investimento in un'area in costante sviluppo, ad alta accessibilità e ad alta concentrazione di funzioni strategiche che ben si presta a diverse destinazioni d'uso. È quanto emerge dal convegno che si è tenuto su "La Torino che verrà".

Importante è stato il focus sul Lingotto. Per il capoluogo piemontese nel 2023 si prevede che saranno vendute 14.500 case con una crescita del 2% in un anno e di quasi il 14% sul 2019. Il fatturato del comparto residenziale raggiungerà i 4 miliardi di euro, con un incremento superiore al 2% sugli oltre 3,8 miliardi dell'anno scorso e del 16% circa negli ultimi anni.

«In questo scenario le opportunità offerte dagli ex scali ferroviari, in funzione della loro capacità di sviluppare e fornire risposte adeguate a nuove domande di natura sociale ed economica nonché a esigenze ormai strutturali e a criticità e contraddizioni storiche, sono in grado di ridisegnare lo sviluppo della città in chiave policentrica e socialmente ed economicamente attrattiva», hanno spiegato da Scenari Immobiliari.

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