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L'allarme

Orti abusivi e rifiuti sulle sponde, così lungo Stura Lazio resta una terra di nessuno

Il Comune ha recuperato 80 ettari di terreno, ma le attività illecite (prostituzione compresa) restano un problema

Gli orti abusivi di lungo Stura Lazio

Gli orti abusivi di lungo Stura Lazio

Un recupero delle sponde, quelle dello Stura, iniziato più di vent’anni fa e che sta procedendo a spot. Ripulito e rinverdito, quello che è ricordato dalle cronache come il “tossic park” della città, sembra essere dimenticato.

Gli ultimi interventi sulla sponda sud del parco Stura, che lo hanno riconsegnato alla cittadinanza dotandolo anche di una piattaforma polivalente e 700 nuovi alberi, risalgano al 2019. Un processo di naturalizzazione e recupero che invece «ha bisogno di attenzione continua», come ha sottolineato il presidente della II Commissione Antonio Ledda.

ORTI ABUSIVI LUNGO LE SPONDE

Lungo le sponde del parco, verso strada Settimo, sono ancora presenti orti abusivi da smantellare e sul lato che affaccia su corso Giulio Cesare non è insolito incontrare di nuovo tossici.

«Le attività illecite e lo sfruttamento sessuale sono due grossi problemi», ha denunciato la capogruppo a Palazzo Civico del Partito Democratico, Nadia Conticelli. Sarebbe bene favorire un uso corretto del parco della Circoscrizione 6, area verde che ha «una potenzialità enorme», ha fatto notare il consigliere democratico Ledda.

Lungo Stura Lazio

RECUPERATI 80 ETTARI

La progettazione sul parco è continua, fanno sapere gli uffici del Comune. Dopo una mappatura dei lotti ancora da naturalizzare, è stato acquisito da Città tutto quello che era pubblico, recuperando 80 atteri di terreno. «Con Urban Lab si aggiorneranno i progetti che insistono sul parco», ha spiegato il tecnico del Verde Ezio Demagistris, e si interverrà per migliorare la visibilità degli ingressi su corso Giulio e verso l’alveo, che verrà pulito.

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