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L'INIZIATIVA

Droni, sensori e intelligenza artificiale. Arrivano gli “ingegneri contadini”

Al Politecnico di Torino la prima laurea italiana in “Agritech” per sviluppare l’agricoltura tecnologica del futuro

Droni, sensori e intelligenza artificiale. Ora arrivano gli  “ingegneri contadini”

Droni per monitorare e trattare i campi, trattori intelligenti che agiscono autonomamente, sensori che permettono di risparmiare risorse e acqua nell’irrigazione. Queste e molte altre sono le innovazioni tecnologiche che verranno affrontate dai nuovi specialisti in agricoltura nel nuovo corso di laurea in AgriTech Engineering del Politecnico di Torino. La laurea magistrale, unica a livello nazionale, interamente in lingua inglese, vede principalmente la collaborazione di quattro diverse aree culturali: ingegneria ambientale, ICT (Information & Communication Technologies), ingegneria industriale e ingegneria chimica, che contribuiranno a garantire l’integrazione di conoscenze e competenze necessarie a preparare gli studenti alle nuove sfide nell’utilizzo delle tecnologie abilitanti per lo sviluppo sostenibile della produzione agroalimentare e per favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’impatto ambientale dell’agrifood, lo sviluppo delle aree marginali, la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità delle filiere.


«L’esigenza di creare questa nuova laurea è nata intervistando le aziende agricole e produttive del nostro territorio che hanno manifestato la mancanza di una figura tecnica che riesca a supportare gli agricoltori a livello tecnologico» spiega Danilo Demarchi, uno dei fondatori del corso di laurea in AgriTech Engineering. «Tutti gli studenti al primo anno - precisa - faranno corsi di agronomia e agricoltura per allinearsi con la materia e poi si specializzeranno nei vari settori tecnologici necessari, ci sono competenze di meccanica, elettronica, informatica, chimica, economia, gestione delle risorse idriche e dei residui, sostenibilità ambientale. Al momento, ad iscrizioni appena aperte, abbiamo una trentina di manifestazioni di interesse e molti sono stranieri, avvalorando la decisione di tenere le lezioni interamente in inglese».


L’intento del Politecnico è quello di sviluppare l’agricoltura del futuro insieme agli agricoltori attraverso l’utilizzo di una tecnologia innovativa. «Anche la componente informatica, con la tecnologia IoT, l’intelligenza artificiale e il machine learning, gioca un ruolo molto importante con l’analisi dei dati e l’automatizzazione dei processi, penso ad esempio ai trattori che, attraverso specifici sensori, possono decidere di effettuare determinati trattamenti in modo automatizzato, oppure i rover, i droni, le tecnologie del riuso e della gestione dell’acqua per l’irrigazione dei campi» sottolinea Demarchi che, a proposito della gestione idrica, ricorda il progetto del Politecnico “WappFruit” finanziato dalla Regione Piemonte: «Nel Saluzzese stiamo sviluppando questo progetto con tre aziende agricole, UniTo e la Fondazione Agrion sul controllo dell’acqua per l’irrigazione. Attraverso l’utilizzo della tecnologia e dei sensori che monitorano il terreno, le piante e l’ambiente possiamo aiutare gli agricoltori a risparmiare oltre il 30% dell’acqua necessaria all’irrigazione».

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