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«Salviamo le api in città con corridoi verdi fioriti»

Dopo la polemica sugli sfalci, il professore di UniTo, Simone Tosi, propone una nuova visione delle aree verdi in città

«Salviamo le api in città con corridoi verdi fioriti»

La polemica sugli sfalci a Torino è entrata nelle Circoscrizioni, a Palazzo Civico e perfino in Regione. Ma al momento non è ancora stata trovata una soluzione al mantenimento di aree verdi per favorire la biodiversità degli insetti, in particolar modo delle api. I politici si dividono tra sostenitori dell’erba alta e degli sfalci ma per cercare di farci un’idea più approfondita e ottenere qualche spunto di riflessione abbiamo chiesto a uno specialista dell’Università di Torino.

«La situazione della salute delle api e degli impollinatori è drammatica, spesso non trovano cibo perché manca la disponibilità dei fiori, tra i terreni destinati all’agricoltura in campagna e gli sfalci in città» spiega Simone Tosi, professore del dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Amilantari di UniTo e responsabile del BeeLab che a tal proposito propone una nuova visione delle aree verdi di Torino: «Sarebbe opportuno prevedere delle apposite zone fiorite, penso a corridoi ecologici, gradevoli alla vista e fruibili alla cittadinanza, che colleghino una zona all’altra in modo che le api possano nutrirsi e comunicare tra loro».

E’ possibile realizzare un progetto così ambizioso o è pura utopia in un ambiente urbanizzato come Torino? «E’ possibile farlo integrando le necessità amministrative e alle conoscenze scientifiche per pianificare la realizzazione di queste aree verdi. Ci sono vari esempi virtuosi: con il Comune di Grugliasco ad esempio stiamo ragionando su queste iniziative, educative per bambini e adulti, che penso possano portare a una nuova coscienza verso l’importanza degli impollinatori e dell’ambiente che ci circonda».

Dove si potrebbero realizzare tali habitat naturalistici? «Penso ad esempio alle aree che hanno una maggior vocazione naturalistica, come i parchi, i giardini e lungo il fiume Po. In generale - sottolinea il docente -, si potrebbero gestire meglio le aree verdi, inserendo più piante da fiore, utili al nutrimento delle api e al contempo gradevoli esteticamente».

Api e uomo possono convivere pacificamente in città? «Assolutamente sì, le api selvatiche che vivono nelle siepi, nel terreno e nei buchi nei muri, non pungono, quindi l’interazione con l’uomo non è in alcun modo rischiosa».

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