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L'inchiesta
20 Settembre 2023 - 09:49
Le prime immagini dello schianto fra la Ford Fiesta della famiglia Origliasso e il jet delle Frecce Tricolori
Si è fatto tutto il possibile per evitare la morte della piccola Laura Origliasso? E’ su questo dubbio che si poggia la delicata inchiesta della procuratrice capo Gabriella Viglione e della pm Valentina Bossi, che stanno indagando in ogni direzione per chiarire le responsabilità dell’incidente di sabato pomeriggio: per questo sentiranno come testimoni i nove piloti delle Frecce Tricolori e Giovanni Paone, 53 anni, il falconiere dell’aeroporto “Sandro Pertini” di Caselle.
La ricostruzione
Sono le 17 di sabato quando lo stormo tricolore decolla da Caselle. Destinazione Vercelli, per un’esibizione. Appena in quota, il maggiore Oscar Del Dò comunica «problemi al motore». Subito dopo impatta tra la pista e la piattaforma per gli elicotteri, incendiandosi.
La parte più grande della carlinga, ancora carica di velocità, continua la sua traiettoria. Abbatte la semplice recinzione al fondo dell’aeroporto, supera un piccolo corso d’acqua a bordo della strada e finisce addosso alla Ford Fiesta della famiglia Origliasso, che ha avuto l’incredibile sfortuna di passare da lì proprio in quel momento. Nell’impatto muore la piccola Laura, 5 anni. Ustionati ma salvi il fratellino Andrea, 12 anni, il papà Paolo e la mamma Veronica Vernetto.
La famiglia Origliasso: al centro la piccola Laura, 5 anni
Uccelli o un guasto?
La Procura di Ivrea ha iscritto nel registro degli indagati il maggiore Del Dò, accusato del disastro aereo e dell’omicidio colposo della piccola Laura (il pilota ha già abbandonato l’avvocato d’ufficio, Federica Cerrato, per affidarsi a un legale di fiducia indicato dall’Avvocatura di Stato). Si tratta di un atto dovuto per avviare una serie di accertamenti. A partire dalle cause dell’incidente: sono stati degli uccelli oppure un guasto a provocare lo schianto? I rottami dell’aereo Pony 4 sono stati recuperati e depositati a Volpiano, sotto stretta sorveglianza, in un hangar di pertinenza del primo Nucleo elicotteri dei carabinieri.
Il maggiore Oscar Del Dò
Ora sono a disposizione dei tecnici incaricati dalla Procura di analizzare scatola nera e comunicazioni audio, oltre alla stessa carcassa. Delle prime analisi si occupano gli esperti dell’aeroporto militare di Rivolto, dove hanno sede le Frecce: sono loro a disporre dei software in grado di decrittare i contenuti e capire altitudine, velocità, prestazioni del motore. Ci sarebbe anche un audio in cui i piloti parlerebbero del rischio moderato di “bird strike”, l’impatto con gli uccelli. Ma non è agli atti dell’inchiesta e la Procura non esclude che si tratti di un falso (o di una registrazione che non c’entra nulla).
I primi testimoni
Una volta capita la causa dello schianto, l’indagine potrà proseguire sulle eventuali precauzioni mancate: nel caso fosse colpa degli uccelli, ci si chiederebbe se l’aeroporto di Torino-Caselle abbia preso tutti gli accorgimenti necessari per limitarne la presenza; se il jet fosse caduto per un guasto al suo unico motore, bisognerebbe accertare se avesse ricevuto la necessaria manutenzione (soprattutto per velivoli di 44 anni).
Ma ci si chiede anche se la recinzione e la distanza dalla strada rispettasse tutti i criteri di sicurezza: a prescindere dalla direzione che prenderà l’inchiesta, a breve verranno sentiti come testimoni i 9 piloti delle Frecce e il falconiere dell’aeroporto, Paone.
Nei giorni scorsi Guido Crosetto ha telefonato a Paolo Origliasso, il papà della bimba morta nell’incidente aereo di sabato pomeriggio. Ieri il ministro della Difesa ha sentito anche la mamma, Veronica Vernetto, e dovrebbe essere presente anche ai funerali della piccola Laura, previsti per venerdì dopo l’autopsia, l’analisi del Dna e il nullaosta della Procura. Crosetto ha offerto «alla famiglia tutto il supporto possibile da parte della Difesa». Cioè il Ministero da cui dipendono le Frecce Tricolori, finite sotto accusa dopo la caduta di uno degli aerei e lo schianto contro l’auto su cui viaggiava la famiglia Origliasso. Oltre a esprimere cordoglio e assicurare la sua vicinanza, Crosetto si è informato sulle condizioni della donna e dell’altro figlio, il 12enne Andrea: loro sono ancora ricoverati in ospedale, a differenza del papà Paolo e del maggiore Oscar Del Dò, il pilota del jet precipitato, “Pony4“, il jet”. Entrambi sono stati dimessi domenica con una prognosi di pochi giorni. Il ragazzino si trova ancora nel reparto di Rianimazione del Regina Margherita: è sveglio e risulta in buone condizioni, nonostante ustioni sul 30% del corpo. Invece la mamma è nel reparto di Chirurgia plastica del Cto, dove le vengono medicate le ustioni. Il papà sta facendo la spola fra i due ospedali per stare vicino a entrambi.
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