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TORINO-LIONE

Gli antichi Romani alleati dei No Tav: resti archeologici nell'area dell'imbocco del tunnel di base

A Susa una nuova speranza per i No Tav ma per ora non ci sono ritardi nei cantieri

Tav

Nella zona in cui sono stati trovati resti Romani sorgerà l'imbocco del tunnel della Tav (foto di archivio)

I No Tav potrebbero aver trovato un alleato: gli antichi Romani.

Le indagini archeologiche preventive in corso nella piana di Susa, dove sorgerà l’imbocco al tunnel di base della Torino-Lione che sarà realizzato da Telt, hanno infatti dato esito positivo. Nella zona di Cascina Vasone, non lontano dalla casa di riposo San Giacomo, i sondaggi, che da norma di legge devono essere condotti prima di lavori di questo tipo, si sono imbattuti in resti archeologici. Non una sorpresa, visto che Susa è ricca di resti Romani: a non molta distanza, ad esempio, si trova una sezione di acquedotto ottimamente conservata.

Le indagini archeologiche si sono quindi subito fermate e la Sovrintendenza ora dovrà decidere come procedere: a un primo esame, i resti finora emersi sarebbero quelli di una strada o di un muro ma ovviamente non si può sapere con precisione se ci sia anche altro.

Da Telt comunque rassicurano: ritrovamenti simili sono consueti e previsti, quindi al momento non creano ritardi alla tabella di marcia. Forse i No Tav, più che nei Romani, devono sperare in Asterix.

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